L’ex tecnico della Lazio, Delio Rossi, intervenendo sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni: ”Anche il Napoli in lotta per lo scudetto? Sarei contento se il campionato non lo vincessero le solite note, però se fossi un tifoso del Napoli sarei già felicissimo se la mia squadra si qualificasse per la prossima edizione della Champions League. Sarebbe uno straordinario traguardo, anche perché sulla carta c’erano almeno quattro squadre più forti degli azzurri ad inizio torneo e si preventivava un risultato differente. Cavani? Ho allenato Edinson otto mesi, lo conosco e quindi non sono sorpreso di quello che sta facendo. A Palermo arrivava sempre sotto porta con due-tre palle gol, lui è molto generoso, e da quando è a Napoli è migliorato molto. Giocare alle 12:30? Non ha senso, sono un nostalgico. I bioritmi sono diversi, per me non è calcio, ma sono io che sono strano. Il calcio è anche cultura, rappresenta anche un popolo, le sue tradizioni, insomma era un rito. Non si può stravolgere la tradizione. Se questo deve essere fatto solo in nome del dio denaro allora dobbiamo piegarci ed abbassare la testa. Difficile fare calcio alla Lazio con Lotito? Roma è una piazza particolare, devi entrare in sintonia con la città ed i tifosi, devi capire come funziona. Allenare a Roma è diverso rispetto alle altre parti, se non sei sulla stessa lunghezza d’onda dei tifosi qualche problema ce l’hai. Il mio futuro? Erano 11 anni che non mi capitava di non finire un campionato. Dedico al mio lavoro 24 ore al giorno, pensavo solo al Palermo anche se sapevo che non sarei rimasto per il campionato prossimo. Ho staccato la spina per un mese, ma adesso mi sto guardando intorno. Mazzarri via da Napoli? Ci sta, anche se non è il modo giusto di ragionare. In Italia funziona così, l’allenatore non è mai messo al centro di un progetto. La strategia la fa il risultato domenicale, se ad esempio l’anno prossimo Mazzarri non ripetesse il campionato che sta facendo, si noterebbero più i difetti che i pregi. Il Napoli quest’anno ha fatto un campionato sopra le righe, quindi adesso si guarda solo ai pregi. La sfida Milan-Inter? Se fossi nel Milan mi dispiacerebbe non vincere il campionato, fermo restando che l’Inter resta la squadra più forte”.