Delio Rossi ai box:| 'Ho offerte, ma aspetto'
Assieme a Claudio Ranieri e Luigi De Canio, Delio Rossi, 51 anni, è il tecnico migliore fra coloro i quali sono rimasti disoccupati dopo l'ultima serie A. È in vacanza a Peschici, come dall'80 a oggi, dopo la Coppa Italia sfiorata con il Palermo.
Mister, al momento qual è la sua griglia scudetto?
'Il Milan si è rinforzato, l'Inter più o meno è allo stesso livello. Sono curioso di vedere la Juve di Conte e pure la Roma, dal lato tecnico sono le squadre più intriganti e si possono collocare in zona Champions League. Anche Napoli e Lazio si sono rafforzate. In quest'ordine, è il mio ranking'.
Quali i migliori acquisti?
'Inler per Mazzarri, Taiwo per il Milan. L'argentino Lamela ha talento ma è molto giovane. Se la Roma ha la pazienza di aspettarlo può fare bene: peraltro non è un ingrediente della torta, solo la ciliegina'.
Con Montella alla prima stagione da allenatore, dopo i pochi mesi alla Roma, il Catania faticherà ancora a salvarsi?
'La società etnea sta facendo una politica importante, non è facile per una società di secondo livello sopravvivere. Ha investito tanto nel centro sportivo, per il sud è un esempio straordinario. Rispetto al nord l'inferiorità è nelle possibilità di avere strutture e nelle capacità economiche. La sesta salvezza di fila sarebbe emblematica di un ottimo lavoro'.
E il Palermo che con lei un anno fa sfiorò la Champions?
'Ha sempre ottimi giocatori, il presidente Zamparini ha colmato le lacune dell'ultimo campionato, in base all'esperienza, rafforzando la difesa con Cetto, Milanovic e Mantovani, una garanzia'.
Zahavi?
'È quotato. Poi Gonzalez nel Novara ha fatto molto bene. Peraltro la forza del Palermo resta il gruppo storico, a partire dagli azzurri Sirigu, Cassani, Balzaretti e Nocerino, più Miccoli e Migliaccio'.
Anche lei era nel novero degli allenatori che interessavano all'Inter?
'Però non sono stato contattato. Mi avrebbe fatto piacere l'accostamento a una squadra così prestigiosa. Negli ultimi 6 anni sono arrivato 5 volte in Europa, conquistando pure una Coppa Italia con la Lazio'.
Gasperini raggiunge Allegri a Milano, mentre Conte torna alla Juve.
'Qualcosa sta cambiando. La scuola dei tecnici italiani riprende considerazione'.
Ma i migliori sono proprio loro? Guidolin, Mazzarri e anche Rossi hanno dimostrato di più.
'Dipende cosa vuole la società, per quei dirigenti sono i più meritevoli. Il progetto è del club, mai del mister'.
Conte ha portato in A Bari e Siena, però dall'Atalanta si è dimesso. È già pronto per la panchina che ha bruciato Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Del Neri?
'È avvantaggiato, conosce l'ambiente. Per quest'occasione darà veramente tutto'.
A 64 anni il suo maestro Zeman riparte dalla B, a Pescara, dopo la promozione e i playoff sfiorati da Di Francesco, chiamato subito in A dal Lecce.
'Anche questo rientra nella ricerca del particolare: penso a Luis Enrique e, prima, a Leonardo. Nel calcio globale sta bene anche il boemo, la diversità arricchisce, altrimenti tutto è omologato'.
Lei resta alla finestra?
'Il problema non è allenare, penso sia giusto scegliere dove. Ho avuto varie richieste, anche dall'estero: la Nazionale rumena, squadre russe e greche. Emigrare cambia radicalmente la quotidianità'.
(Gazzetta del Sud)