Del Piero: 'Non ho più sentito Agnelli'
“Volo SpeciAle Del Piero. Torino-Sydney via Parigi”, Alessandro Del Piero sulla strada per l’Australia. Durante il suo viaggio a Parigi, dove era stato invitato per tenere un discorso all'Università Sorbonne, e prima della partenza per l’Australia, l'ex capitano della Juventus ha fatto entrare con sé in aereo le telecamere di Sky Sport e ha concesso una lunga intervista esclusiva. All'interno dello speciale anche molte immagini inedite, tra le quali quelle dei primi mesi di allenamento, prima della firma con il Sydney.
L’intervista esclusiva a Del Piero andrà in onda in versione integrale domani su Sky Sport 1 HD, alle ore 13 -all’interno del nuovo magazine domenicale “Benedetta Domenica”- e alle ore 19.30.
Chi è oggi Alessandro Del Piero? L’ex capitano della Juventus? L’attuale numero 10 del Sydney Football Club?
E’ un ragazzotto che ha fatto una scelta importante nella sua vita dopo che non era mai stato abituato troppo a cambiare, sia squadre di calcio che città. L’ha fatto in maniera secondo me giusta, al momento giusto e nel posto giusto. Che è da tutt’altra parte del mondo, a 24 ore dall’Italia.
C’è spazio per la nostalgia nei primi mesi senza Juventus?
C’è nostalgia per un mondo che per 19 anni ha fatto parte della mia vita. Che per prima di questi 19 anni, da tifoso, avevo vissuto con affetto. Tutto quello che lascio, che è tantissimo, lo vivo anche con un po’ di nostalgia, perché ci sono mille riferimenti che possono portare ai miei anni, al tempo passato. Soprattutto l’atteggiamento di tantissimi tifosi, che anche alle gare ufficiali della Juventus stessa citano o cantano il mio nome e non mi fanno mancare il loro affetto nei social network o tramite ogni altro canale. Indubbiamente c’è nostalgia, ma piano piano sta lasciando sempre più spazio all’eccitazione per la nuova avventura e mi sembra giusto così.
Hai più sentito Agnelli?
No, non ci siamo più sentiti.
Giampiero Boniperti è rimasto fuori dalla sede della Juventus, dopo il cambio di dirigenza, dal 1994 al 2005. Pensi che possa succederti qualcosa del genere?
Non lo so. Ogni persona, ogni dirigente, ha la sua storia, i suoi pensieri. Le scelte fatte vanno rispettate, come ho sempre detto. La mia testa, e fra un po’ anche il mio corpo, presto saranno totalmente da un’altra parte e vivranno pagine a loro modo altrettanto memorabili, pagine nuove che avranno un sapore diverso. Il legame che c’è tra me e la Juventus prescinde da chi sarà Presidente, da chi lo è, da dirigenti e allenatore. E’ stato troppo forte e troppo importante.
Hai salutato i tifosi della Juve il 30 giugno, giorno della tua scadenza contrattuale, con un messaggio sul tuo sito che si concludeva con la parola arrivederci. Prima o poi tornerai?
Può darsi. Col mio arrivederci non intendevo dire che tornerò nel mondo Juventus. Io e la Juventus siamo comunque legati, ed è giusto così. Legati per quello che è stato il nostro passato. Quindi l’affetto che ho nei confronti dei tifosi della Juventus rimane invariato. Non è un addio. E’ più quello che non ho detto, cioè non ho pronunciato la parola addio, che non quello che ho detto, cioè arrivederci.
E cosa dici ai tifosi del Sydney F.C.?
Non vedo l’ora di arrivare e di essere totalmente a mio agio con città, campo, struttura, compagni, fuso orario. E di potere iniziare questa avventura in maniera spensierata, libera, con grande entusiasmo e coltivando passo per passo un’esperienza nuova, diversa. Ma che mi auguro possa essere vincente.
Su Sydney F.C.
Sono stato convinto principalmente dall’entusiasmo, dalla voglia e da “come” mi hanno voluto. Tutto questo va poi inserito in un progetto, perché il calcio lì ha ampi margini di miglioramento. Quindi il mio coinvolgimento diventa totale. Per progetto noi pensiamo a tutte le idee che si posso avere per far sì che questo movimento diventi più grande. La collaborazione intensa fra le parti è fondamentale, di conseguenza avere così tanta voglia di avermi non fa altro che agevolare questo.