Del Piero neutrAle:| In Svizzera con Gattuso
Blitz dei dirigenti a Torino per trattare con l'ex 10 juventino.
Del Piero, il futuro è in Svizzera: pronto un biennale al Sion.
Né con l’uniforme di acerrimi nemici, né un’esperienza in remoti territori: una scelta neutrale, diciamo, se Alessandro Del Piero, com’è possibile, finirà agli svizzeri del Sion, dove già s’è accasato l’amico Rino Gattuso. La trattativa è in fase avanzata, visto che nel pomeriggio il presidente del club, Christian Constantin, e il direttore sportivo, Marco Degennaro, sono volati a Torino per incontrare Stefano Del Piero, fratello e manager dell’ex numero 10 bianconero. Un’ora di colloquio negli uffici della Edge, la società che gestisce appunto Del Piero, in Corso Marconi, a Torino, con alla fine sorrisoni da parte degli svizzeri. Poche parole, ma il presidente ha alzato il pollice in alto, prima di infilarsi in auto. Si rivedranno entro qualche giorno, con buone possibilità di successo. Sul tavolo c’è l’ipotesi di un accordo biennale. Al tavolo era presente anche Andrea D'Amico, abile procuratore di Rino Gattuso.
Quella del Sion è la prima consistente offerta di una società europea al numero 10, dopo le ipotesi in Thailandia, Stati Uniti, Sudamerica ed Emirati Arabi Uniti. Del Piero andrebbe in una piccola enclave di italiani, visto che il vice dell’allenatore Sebastien Fournier è Luigi Riccio, ex giocatore del Piacenza, mentre il responsabile dello staff medico è l’ex dottore del Torino, Roberto Campini. Il Sion, che non fa le Coppe, è in testa al campionato svizzero, con 16 punti in sette partite, ma soprattutto con il record di abbonamenti, seimila, frutto dell’ingaggio di Gattuso. Figurarsi con l’eventuale assunzione di Del Piero, se già dentro lo stadio spesso si stipano circa ventimila tifosi.
All’alba dei 38 anni, che compirà il prossimo 9 novembre, per Del Piero sarebbe una strana sfida, lontano dai riflettori che ha avuto puntati addosso per 19 stagioni, con la maglia della Juve. L’avventura s’annuncerebbe invece particolare per il temperamento del presidente Constantin, architetto ed ex portiere del Lugano, diventato famoso per essere presto diventato un fenomenale mangia-allenatori: 22 tecnici silurati in nove anni di regno. Uno che non risparmia critiche in diretta tv, al minimo errore, e che negli anni scorsi è stato in guerra con Uefa e Fifa, al punto che il club era stato bandito, un anno fa, dall’Europa League. Nel caso, ci vorrà molta pazienza, anche se ben remunerata.