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Del Piero compie 42 anni. Ma quando tornerà alla Juve?
Parole che stemperano i sentimenti, oggi solo di commossa riconoscenza dopo che quell’anno, il primo di Conte allenatore, il primo dei cinque scudetti consecutivi della Juventus, emersero contrasti inattesi per Del Piero. Tra lui e la dirigenza, fino al divorzio. Ma prima ancora tra Del Piero e lo stesso allenatore, ex compagno, ex capitano prima dello stesso Alex. Tanto che in seguito si comprese meglio come proprio tra Conte e Del Piero si era evidenziata una frattura insanabile, e non con il presidente Andrea Agnelli ovvero per la storia del contratto non più rinnovato. Il tempo è galantuomo e smorza, se non cancella, le incomprensioni.
Ora Del Piero ha ristabilito un rapporto corretto e sereno con la dirigenza della Juventus. Ma sono tempi difficili per le bandiere. Se Totti a Roma ha consolidato il suo ruolo da leader e leggenda, al prezzo di una battaglia mediatica e polemica conclusa da poco con un annesso lieto fine (leggi contratto prolungato e prodezze in campo puntualmente riproposte) altrove la favola non è altrettanto leggiadra. Ad esempio dalle parti del Milan conquistato dai cinesi ma gestito ancora da manager italiani che vanno (Galliani) e che vengono (Fassone): qui non ci sarà posto per un personaggio seppur amato e carismatico come Paolo Maldini. La sua competenza, il suo stile e la sua intelligenza non sono doti ritenute indispensabili per il Milan che verrà. Prendere o lasciare un ruolo rappresentativo, in sostanza di secondo piano. Meglio lasciare.
Di proposte così a Del Piero non sono ancora neanche arrivate. La sua storia (leggenda) con la Juve è rimasta sospesa a quella partita con l’Atalanta, a quel gol con cui di fatto firmò una vittoria scudettata e una festa indimenticabile in uno stadio tutto per il suo numero dieci. Una maglia poi rimasta inabitata, Tevez a parte. E un ruolo vagante nella nuvola delle buone intenzioni. Lui, il campione mediatico per eccellenza, non si dispera certo. Si gode la residenza californiana e le apparizioni televisive da opinionista elegante e raffinato. Però la Juve continua a rimanere nel suo orizzonte, da dirigente. Prima o poi potrebbe (dovrebbe) accadere.