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    Del Piero: 'Calciopoli una bomba atomica. FIGC? Se dovesse chiamare...'

    Del Piero: 'Calciopoli una bomba atomica. FIGC? Se dovesse chiamare...'

    Alessandro Del Piero, leggenda della Juve, campione del mondo nel 2006, parla del momento difficile che sta attraversando il calcio italiano a la Gazzetta dello Sport. Partendo proporio dal 2006, anno dei Mondiali vinti e di calciopoli: "Calciopoli è stata come una bomba atomica: nel 2006 si è roto il calcio. E non mi riferisco solo alla Juve. Da quel momento i grandi campioni sono andati a giocare all'estero e le altre nazionali sono cresciute esponenzialmente: la Premier è esplosa grazie alla bravura nella gestione dei cari brand all'estero e alla cessione oculata dei diritti tv; Real e Barcellona sono andati avanti con le rispettive politiche societarie; la Germania ha completato il percorso iniziato quando le fu assegnato il Mondiale del 2006; perfino in Francia sono arrivati grossi investitori stranieri a trasformare club come PSG e Monaco. L'Italia invece è crollata. Poi la Juve ha iniziato la risalita e il Napoli sta facendo un cammino importante". 

    SUI SETTORI GIOVANILI - "Quando ero a Padova pesavo 67 kg e mi dicevano che se non arrivavo a 80 non avrei potuto giocare in A. Adesso che non gioco più peso 80... In Spagna guardano solo se sai giocare a pallone, in Italia purtroppo seguiamo logiche contrarie alla mia idea di calcio".

    TIFO AI MONDIALI - "Ci sono tante squadre simpatiche. L'Australia, l'Islanda che ci ha rubato il cuore, il Perù. Sarà divertente tifare per una squadra diversa ogni giorno". 

    FUTURO IN FEDERAZIONE - "Se mi dovessero chiamare cosa risponderei? Non ho il numero memorizzato, quindi lascerei squillare. Poi, se dovessero lasciarmi un messaggio, lo ascolterei". 

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