Del Neri: 'La Juve non è Krasic-dipendente'. VIDEO
L'allenatore della Juventus, Gigi Del Neri ha dichiarato ai microfoni di Sky nel dopo partita della vittoria per 4-2 sul Cagliari:
Ha scelto una squadra fisica?
"Mi piaceva anche quella di prima, solo che non veniva premiata. Abbiamo fatto questa scelta un po’ per turn over, un po’ perché la fisicità è una dote importante in questo campionato. Aquilani in mezzo al campo ha grosse qualità di geometria, quindi la scelta è stata fatta in quel contesto. Abbiamo bisogno di lavorare molto, andiamo avanti domenica dopo domenica, o giovedì dopo giovedì, con serenità, sapendo che c’è molto da fare. Secondo me abbiamo ancora margini di miglioramento, dobbiamo sfruttare quelle che sono le nostre caratteristiche in questo momento".
Le piacerebbe che i suoi difensori fossero più attenti in marcatura?
"Poco ma sicuro. Siamo una squadra che deve imparare a difendere, che deve imparare a stare molto più attenta, però vincerei sempre 4-2".
Krasic può diventare il leader di questa squadra?
"Sono stato interpretato male, mi era stato chiesto se fossimo dipendenti da Del Piero e io ho detto no, come si può dire che potevamo essere dipendenti da Krasic, ma noi vogliamo essere dipendenti dalla Juventus, non singolarmente. I giocatori devono pensare a lavorare e a dare il massimo fisicamente sul campo, poi la qualità dei giocatori nessuno la discute, bisogna diventare squadra. Lui è un componente importante, si è inserito molto bene. Sono contento di questi miglioramenti, ma bisogna lavorare ancora molto per ottenere i risultati che tutti si aspettano da noi".
7 punti in 5 partite, che voto si da’?
"Mi sembra che il campionato sia abbastanza livellato. Io non sono mai soddisfatto di me stesso".
C’è qualcosa che non rifarebbe?
"Assolutamente no. La squadra produce azioni da gol in quantità e quando ha perso contro il Palermo ha fatto almeno 29 tiri in porta. Io guardo il bicchiere mezzo pieno: dobbiamo migliorare dove ancora siamo deficitari, nell’attenzione, ma penso che la Juventus in questo momento sia l’unica squadra che conclude molto, ha questa caratteristica che a volte paga. Non ho detto che siamo perfetti, ma rifarei tutto. Devo ricreare una squadra di calcio che possa ambire a posizioni importanti. Il campionato è molto difficile, molto duro, siamo tutti molto corti e quindi ogni domenica è una battaglia. Questo campionato si vincerà a marzo, quando verranno fuori i valori importanti delle squadre importanti. Noi speriamo di esserci a marzo a combattere con gli altri".
Iaquinta e Amauri.
"Iaquinta veniva da tre mesi di inoperosità e Amauri era stato fuori un mese e mezzo, hanno lavorato da centravanti, devono migliorare. Per me possono convivere bene, ho grossa fiducia in questa coppia di attaccanti".
Se fosse una casa, cosa mancherebbe alla Juve? Ha messo le fondamenta, manca il tetto?
"Piove poco adesso, diciamo, abbiamo ancora qualche finestra aperta. Spero di chiudere anche le finestre. Io ho fiducia nei miei giocatori, la Juventus è sempre sotto esame".