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Decreto ristori, Spadafora: 'Raddoppiati bonus lavoratori e fondo perduto società. Malagò? Frasi scorrette'
Con un video sulla propria pagina Facebook, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha annunciato nuove misure nel Decreto Ristori per il mondo dello sport: "Poco fa abbiamo approvato un decreto con misure in favore del mondo dello sport che sarà immediatamente esecutivo. Io sono il primo ad essere dispiaciuto per le misure prese dal Dpcm, bloccare piscine, palestre e tante altre attività. Sono il primo che ha portato avanti la richiesta legittima di portare avanti il settore dal punto di vista del benessere, dell'impresa e dello sportivo. Quando si governa bisogna fare i conti con la realtà, i dati generali sono peggiorati e il Paese deve necessariamente ridurre tutte le possibilità di spostamento, tutti i motivi per cui si possa o si debba uscire di casa. Di fatto è quello che sta avvenendo con le misure di questo Dpcm, con il fatto che dalle 18 non sono più aperti ristoranti e bar. Sono convinto che tra qualche settimana, quando la tensione sanitaria sarà diminuita perché le curve inizieranno a darci ragione, potremo tutti quanti almeno valutare in modo diverso questo momento che stiamo vivendo.
Quello che abbiamo chiesto per un altro mese a tutte le strutture sportive interessate dall'ultimo Dpcm è un sacrificio pazzesco e mi rendo conto quanto questo mese possa determinare per alcuni anche una chiusura se non aiutati in modo adeguato, un preludio del disastro dell'attività. Per questo abbiamo approvato queste cose subito operative.
La prima cosa riguarda l'indennità per questo mese, dal 24 ottobre al 24 novembre. Il nostro auspicio è che questa chiusura serva per ripartire a dicembre, quando finirà questo mese di parziale chiusura del Paese. L'indennità per tutti i lavoratori sportivi sarà di 800 euro e questa volta sarà davvero automatica, non servirà assolutamente nulla: chiunque l'ha avuta a marzo, aprile, maggio o giugno, riceverà automaticamente nei prossimi giorni l'indennità. Oggi il decreto è stato approvato, andrà in Gazzetta Ufficiale tra stasera e domani mattina, il tempo che la ragioneria dello stato trasferisca le risorse a sport e salute possono partire in automatico i bonifici. Parentesi su giugno, perché ci sono ancora 30mila persone circa che non hanno ricevuto il bonus. I problemi erano essenzialmente tre: i contratti scaduti al 30 maggio, per cui ho inserito una clausola; coloro che avevano dichiarato per errore di percepire al di sotto di 10mila euro, su questo si è trovata una soluzione; resta un terzo gruppo che non è risolvibile, cioè chi aveva già ricevuto altri tipi di sussidi non poteva riceve altro bonus.
Gli 800 euro riguardano i lavoratori sportivi, ma dobbiamo pensare anche a fare in modo che le strutture non chiudano e quindi si parla di affitti, bollette, ecc. Per questo noi facciamo una misura importantissima, che è quella del fondo perduto. Ci sono 16mila società sportive che avevano ricevuto la volta scorsa soldi a fondo perduto dal Ministero dello Sviluppo Economico (da 86 milioni). Avevano ricevuto cifre importanti, tutte quelle strutture riceveranno dall'Agenzia delle Entrate senza dover fare altre domande il doppio della cifra ricevuta la volta scorsa. Perché mi rendo conto che quella cifra era parametrata su quei mesi, oggi la situazione è peggiorata per cui quel fondo perduto è raddoppiato e lo ritroverete la prossima settimana.
Altre Asd, 13mila, che hanno ricevuto soldi dal nostro fondo, si vedranno nuovamente erogato il fondo perduto automaticamente e raddoppiato: chi non aveva utenze e altre spese, prenderà 1600 euro rispetto agli 800 euro dell'altra volta. Le strutture che invece hanno affitti, utenze e spese, che l'altra volta avevano preso un fondo perduto anche fino a 30mila euro, lo vedranno automaticamente raddoppiato. Anche qui non ci sarà bisogno di fare domanda alcuna. Sia per il fondo perduto del Mise, sia quello del dipartimento dello sport, sarà tutto automatico. Per entrambi i fondi, se ci sono nuove realtà sportive che devono fare domanda, si riaprirà un'altra finestra per loro ci vorrà una settimana in più per erogare il contributo.
Affitti privati, affitti pubblici e vaucher, oltre che per le strutture più grandi che volevano prestiti a interessi zero e garanzia messa dallo stato: abbiamo rifinanziato il prestito presso l'Istituto di Credito Sportivo, altri 100 milioni immediatamente disponibili.
Ci sono altri provvedimenti che non riguardano solo lo sport, come la cancellazione della rata Imu del mese prossimo, la nuova cassa integrazione, la sospensione di tutti i contributi per tutti i dipendenti di tutti i settori.
Lavoriamo giorno e notte per cercare il più possibile di risolvere questi problemi che rischiano di mandare per la strada moltissima gente che ci porteremo sulla coscienza se non saremo in grado di fare bene e veloce quello che dobbiamo fare. Noi ci occupiamo sempre di tutto lo sport, quindi non si deve fermare la riforma dello sport che immaginiamo perché dopo, quando supereremo questa maledetta emergenza sanitaria, tutti possano avere condizioni migliori per lavorare. A partire dai lavoratori sportivi, per i quali ci siamo dovuti inventare queste formule per le indennità perché non hanno mai avuto negli anni nessun tipo di tutela o formalizzazione dei propri contratti. La riforma dello sport si è rallentata in questi giorni per l'emergenza, ma come tutte le forze politiche sedute a quel tavolo avevano detto nell'ultima riunione 'Siamo d'accordo sul 90% del testo'. Quindi auspico che questo essere d'accordo sul 90% del testo e avere ancora qualcosa da chiarire ci aiuti a farlo quanto prima. Dobbiamo pensare a quando tra qualche mese questo brutto momento sarà solo un ricordo, mi auguro che già da dicembre si possa ripartire grazie ai sacrifici di adesso, però è evidente che tutta questa crisi sanitaria finirà quando avremo il vaccino e avremo tutti coscienza del rispetto che dobbiamo avere delle regole. Ci dobbiamo preparare intanto, dobbiamo far in modo che tutte le realtà sportive arrivino vive e sane a quel momento e non dobbiamo dire 'peccato, abbiamo perso l'occasione di riformare lo sport.
Quindi oggi mi dispiace molto aver letto dichiarazioni che arrivano dalla massima carica del mondo sportivo, il presidente del Coni, che ha detto: 'E' pensabile andare a parlare di qualcosa che debba migliorare e salvaguardare la figura dei lavoratori sportivi di Asd e Ssd quando stanno chiudendo o stanno per chiudere? E' un esercizio ai limiti dell'autolesionismo'. Io vorrei dire che non credo che questa sia una frase corretta in un momento del genere. Il fatto che in questo momento palestre, piscine e tanti altri centri siano in difficoltà non vuol dire che il governo non abbia il dovere di aiutarli a sopravvivere a questa fase, e quando questa fase sarà superata queste persone devono vedere finalmente tutelati i propri diritti. Ho ascoltato queste parole con grande rammarico, anche perché io per primo credo che quella riforma vada fatta, anche per le legittime aspettative del Coni che sono state più volte in modo sacrosanto ribadite anche dal Cio. Io condivido che in questo momento il Coni, anche per gli impegni che ci aspettiamo come Paese di portare avanti, le Olimpiadi, debba organizzarsi nel migliore dei modi. Sono il primo a pensarlo e a ritenere che la riforma sia uno strumento utile per risolvere questo tema. Anche perché, lo ribadisco, non esiste altro strumento legislativo d'urgenza per poter risolvere questo tema proposto dal Coni e dal Cio. Io credo che questa riforma vada portata avanti nonostante l'emergenza, perché lì dentro c'è tutta la tutela dei lavoratori sportivi, c'è il professionismo femminile, ci sono i temi sulla disabilità, c'è il tema del vincolo sportivo. Quando finirà quest'incubo, queste cose dovranno essere legge e lo saranno veramente se tutti quanti possiamo portare avanti bene questo lavoro. Mi sarei aspettato dal Coni parole di unità, preoccupazione per questo momento, ma anche proposta e collaborazione. Un clima più sportivo, come suole dire il presidente Malagò. Io finché sarò Ministro mi assumerò le mie responsabilità e sarò qui a prenderci la faccia, anche a prendere insulti da chi mi riteneva un grande Ministro poco tempo fa. Non guardo a questo tipo di consenso fluido, il mio dovere è stare qui, metterci la faccia, rispondere alle esigenze e vivere con quella rabbia dello sport con lucidità per prendere le decisioni giuste. Fino a quando sarò Ministro per lo Sport tutelerò tutto il mondo dello Sport, dai grandi campioni e il Coni all'ultima Asd più piccola del Paese e nessuna interferenza di qualunque tipo di ambiente che cerchi di condizionare la mia attività per interessi di parte verrà mai presa in considerazione dal sottoscritto".