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    Decreto Crescita addio: da gennaio stop ai benefici, mossa disperata della Serie A per far cambiare idea al governo

    Decreto Crescita addio: da gennaio stop ai benefici, mossa disperata della Serie A per far cambiare idea al governo

    • Emanuele Tramacere
    La Legge Finanziaria 2024, meglio nota come Legge di Bilancio dello Stato Italiano, sta per ufficializzare un'immenso scossone per la nostra Serie A e per la capacità di attrarre dall'estero giocatori di primissima fascia. Il celebre Decreto Crescita, o legge sul "rientro dei cervelli" sarà infatti abrogata in toto riportando la tassazione di tutti quei redditi di persone che si trasferiscono in Italia per lavorare al pari di quella di tutti gli altri, sportivi compresi. 

    COME FUNZIONAVA IN ORIGINE - Approvato nel 2019 e introdotto nel 2020, permetteva a tutti i lavoratori che entravano o rientravano in Italia dopo almeno due anni di assenza e che trasferivano qui la propria residenza fiscale per almeno la maggiorparte di 2 anni fiscali di ottenere una riduzione del 50% dei contributi irpef da versare allo stato e addirittura del 75% in caso di approdo in una regione del Mezzogiorno. 

    LA PRIMA REVISIONE -
    Una mossa che ha consentito di portare in Italia grandissime eccellenze e che per quanto riguarda il calcio, è stato fin troppo utilizzato anche a livello giovanile dove a farne le spese, spesso, sono stati i nostri ragazzi. Per questo soltanto un anno fa arrivò la prima modifica: i vantaggi potevano essere utilizzati per il mondo del pallone soltanto per stipendi superiori a 1 milione di euro annuo (cifre che difficilmente si vedono a livello giovanile).

    LA MOSSA DISPERATA DELLA SERIE A - Da quando la Finanziaria 2024 è stata annunciata e fino alla prossima approvazione nelle aule di Senato e Parlamento, la Lega Serie A ha provato tramite i suoi rappresentati e tramite il Senatore e presidente della Lazio, Claudio Lotito, a far cambiare idea all'esecutivo che però ha scelto di mantenere la linea dura inserendo il testo originale che abroga la precedente e legge e annulla tutti i vantaggi fiscali a partire dal 1 gennaio 2024, fatto salvo i contratti in essere. La Serie A farà un ultimo tentativo fornendo, numeri alla mano, dati e statistiche che confermano l'importanza quasi fondamentale di questi vantaggi che si ripercuotono a cascata anche sui giovani italiani che il governo sta provando a salvaguardare (nonché sull'Erario che oggi vanta introiti scontati sì, ma da contratti iper-milionari che saranno difficilmente sostenibili in futuro dai club).

    E DA GENNAIO? - Cosa cambierà quindi dal 1 gennaio 2024? I lavoratori entranti o rientranti in Italia non godranno di alcun beneficio fiscale e saranno equiparati a tutti gli altri. Per fare un esempio pratico, se oggi uno stipendio netto da 10 milioni di euro con i vantaggi del decreto crescita costava al lordo 15 o addirittura 12,5 milioni di euro (in caso di residenza al sud), da gennaio costerà 20 milioni di euro lordi per tutti, che si sia già residenti in Italia o che si entri o rientri nel paese dall'estero. E il discorso varrà anche per tutti i nuovi contratti firmati, (ad esempio i rinnovi) anche di coloro che, fino ad oggi, hanno usufruito della fiscalità agevolata.

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