De Zerbi spiega l'addio al Foggia: 'Rapporti da tempo incrinati con Di Bari'
"Con la morte nel cuore stamattina sono stato esonerato. Da un po' di tempo i miei rapporti con il Ds Di Bari si erano incrinati. Lui, a giugno, per convincermi a rimanere mi ha fatto una serie di promesse mai mantenute. La figura di Colucci, fortemente voluta da me, non ha portato nessuna miglioria. Io sono consapevole di avere un carattere spigoloso, so di non avere a volte i modi eleganti ma io vivo per il mio lavoro. Da due anni ad oggi avevo messo il Foggia davanti a tutto e tutti, famiglia e carriera comprese. Il mio difetto è essere esigente con me stesso con i calciatori e con tutti coloro che lavorano con me, dai magazzinieri al giardiniere. Anche con i Direttori Sportivi ho ragionato così. Io se prendo un impegno mi assumo responsabilità e ci metto la faccia.
Quest'anno era per me un anno dove non si poteva sbagliare niente. Il mancato rinnovo di Gigliotti, il non aver ancora sostituito Iemmello e Di Chiara da tempo partenti, alcune trattative saltate per ragioni futili o la mancanza di attenzione per il campo di Amendola abbandonato dall'11 giugno e che non sarà pronto prima di novembre sono alcune tra le cause della mia insofferenza. Sul mercato ho chiesto alla società di allestire una squadra importante. Mi sono opposto ad esborsi economici fuori da ogni logica ma ho sempre ricordato che quest'anno Foggia voleva vincere e l'aver dichiarato che si puntava al 1º posto comportava oneri da mantenere nei confronti della gente. Nonostante sentissi tutto questo come un problema grave non mi sarei mai permesso di chiedere "O io o Di Bari" perché ricordo bene essere stato colui che mi ha dato l'opportunità di iniziare ad allenare e nemmeno ho mai fissato un out-out per forzare acquisti di calciatori.
Ho denunciato questo mio pensiero al fine di dare una sterzata netta con quello che si stava facendo. Per il bene di tutti.
Scrivo queste righe perché non voglio che venga buttato fango sulla mia persona. Io ho rinunciato a categorie superiori perché mi sento questa squadra una questione di pelle e non sono pentito. Sento di essere a posto con la mia coscienza. Sono un passionale istintivo quindi facilmente predisposto a sbagliare e nei modi e nei tempi. Ma sono vero, leale, sincero e coerente. Con tutti. Dal più forte al più debole. Ringrazio i fratelli Sannella per quello che mi hanno dato in questi mesi. Mi dispiace non essere riuscito a farmi conoscere bene.
Forse avrei dovuto coltivare di più il rapporto con loro e magari avrebbero apprezzato la mia professionalità e il mio lato umano.
Sono convinto di aver fatto tutto nel loro interesse talvolta dimenticando i miei di interessi.
Ringrazio i miei giocatori che porterò sempre nel cuore. Mi dispiace lasciare una cosa da me costruita. Giorno dopo giorno.
Ringrazio la gente dello Zaccheria. Il mio stadio.
L'orgoglio più grande per me è aver contribuito a riempirlo nuovamente e di aver fatto appassionare tante persone alla squadra. Non penso di essere l'allenatore più bravo che è passato da qua ma forse uno dei più attaccati.
Io per Foggia c'ero ci sono e ci sarò sempre.
Forza Foggia
Mister De Zerbi"