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    De Zerbi spiega calcio a Gattuso anche senza la pioggia di milioni dal mercato. Il Napoli senza spazi non ha idee

    De Zerbi spiega calcio a Gattuso anche senza la pioggia di milioni dal mercato. Il Napoli senza spazi non ha idee

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    C’è poco da fare, quando il Napoli trova squadre che non gli danno spazio, che si difendono con ordine, va sempre in sofferenza. Se poi dall’altra parte trova un Sassuolo che seppure più “leggero” per l’assenza di tutti e tre gli attaccanti titolari riesce a giocare con intelligenza e ordine e a far gol, beh, allora non ha scampo. Una mezza impresa, insomma, quella di De Zerbi, il quale sfrutta il ritorno su quel campo che da giocatore fu anche suo, per spiegare a Gattuso come si fa a dare ad una squadra un carattere forte e un’identità precisa pur senza spendere un camion di milioni per un attaccante. Due a zero, dunque, e Sassuolo secondo in classifica alle spalle del Milan, mentre il Napoli deve sperare ora che gli facciano rigiocare la partita con la Juve per provare a non perdere contatto con i primi.

    E pensare che stavolta De Zerbi era stato pure costretto a cambiare atteggiamento. C’era stato costretto, in verità. L’aver dovuto lasciare a casa in una volta sola Caputo, Berardi e Djuricic gli impone, infatti, più prudenza. Il che si traduce in un cambio di disegno e di abitudini. Ovvero: difesa a tre, centrocampo con Lopez e Locatelli assistiti ai lati da due terzini di gamba sciolta (Rogerio di più e Muldur di meno) e un attacco ragazzino: sessantaquattro anni in tutto tra Boga, Traoré e Raspadori. E non è tutto. Si tiene basso, infatti, il Sassuolo. Copre splendidamente il campo, chiude ogni sentiero al Napoli e appena può - ma raramente, in verità - riparte col palleggio rapido e la velocità del vento.

    Se si vuole, è il Sassuolo più “italiano” che si sia mai visto, ma gioca con attenzione e intelligenza, la squadra di De Zerbi e pur se raccolta come mai, non rinuncia alla voglia di giocare. Un altro, Sassuolo, dunque, ma, spinto dalla necessità e dalle assenze, assai giudizioso. E tatticamente attento.

    Ecco, è con questo De Zerbi riveduto, corretto e all’occorrenza meno scapestrato, che se la vede Gattuso, fresco fresco di stretta di mano per il rinnovo del contratto. Il quale Gattuso per l’occasione lucida il miglior Napoli possibile. Ovvero l’identica formazione che fece vedere - ed ingoiare - quattro sorci verdi all’Atalanta. E ieri come allora manca Insigne e spesso se manca il capitano, si sa, in casa Napoli la luce è un po’ più fioca. Ma il resto della squadra c’è.

    Certo, soffre per quella profondità che il Sassuolo gli nega puntualmente, ma non per questo non si dà da fare. Tre volte nel primo tempo arriva ad una virgola dal gol (Osimhen se lo mangia (11’) perché Consigli rimedia a un suo errore precedente; ancora con il nigeriano che (32’) fa tutto bene dal centrocampo al limite dell’area e poi sfiora la traversa; infine con Fabian (40’), che però trova pronti i pugni di Consigli), ma più di tanto non riesce a fare. Chiaro: il Napoli soffre quella maglia stretta e quel il giudizioso palleggio difensivo che il Sassuolo mette in campo. Lo soffre e non può distrarsi mai un momento, perché appena lo fa la velocità di Boga - bravo a cercarsi un po’ di libertà tra centrocampisti e difensori azzurri - gli crea un sacco di problemi, come testimonia Ospina, il quale (43’) deve volare per salvarsi. Insomma, non è quella partita ricca di gol che ci si aspettava; non regalano calcio frizzante e divertente, Napoli e Sassuolo, eppure non dispiace. Non annoia. Almeno, non sempre e non completamente.

    Poi, in avvio, di secondo tempo, il lampo che cambia la partita. Di Lorenzo, l’azzurro più in difficoltà nella complicata notte del San Paolo, in area pesta il piede a Raspadori e su suggerimento del Var l’arbitro mette il pallone sul dischetto. I rigoristi non ci sono, ma ci pensa Locatelli a fare gol. Sì, forse il vantaggio è una medaglia troppo scintillante per questo Sassuolo, ma quanto meno premia la sua disciplina tattica, la sua attenzione, la voglia dei suoi giovanotti di non far rimpiangere chi è rimasto a casa.

    E il povero Napoli improvvisamente sotto, inopinatamente schiaffeggiato dai ragazzini di De Zerbi? Beh, il Napoli prova ad alzare un po’ il ritmo delle sue giocate, ma chi prova a fare un po’ di più è don Gennarino Gattuso con i cambi. Tre i cinque minuti: fuori Lozano, Mertens e Hysaj e dentro Petagna, Elmas e Mario Rui. Insomma, l’allenatore azzurro disegna un quattro-quattro-due con Petagna appena dietro Osimhen. E’ tutta un’altra idea di gioco, ovvio, ma non paga. Sì, è vero, da quel rigore in avanti il pallone sta quasi sempre nella metà campo del Sassuolo, ma al di là d’un calcio franco di Mertens prima dei saluti, il Napoli non va: palla destinata all’angolo basso della porta, ma Consigli è lesto di pensiero a salva tutti. E praticamente condanna il Napoli alla prima amarezza in campionato.

    Che per don Gennarino non è proprio il modo migliore di festeggiare il rinnovo di contratto. Senza contare il veleno finale per quel gol annullato a Manolas al 91° minuto per un precedente fuorigioco di Osimhen e quel gol di Lopez all’ultimo secondo o giù di lì, che bastano e avanzano per mettere il timbro alla malanotte azzurra e al trionfo di De Zerbi. 

    :(actionzone)
    IL TABELLINO 
    Napoli-Sassuolo 0-2 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 14' s.t. Locatelli (r) (S), 50' s.t. Lopez.

    Assist: -

    Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Hysaj (25' s.t. Mario Rui); Bakayoko, Fabián Ruiz; Politano (33' s.t. Zielinski), Mertens (25' s.t. Elmas), Lozano (20' s.t. Petagna); Osimhen. All. Gattuso.

    Sassuolo (3-4-2-1): Consigli; Ayhan, Chiriches (43' s.t. Marlon), Ferrari; Muldur (dal 35' s.t. Kyriakopoulos), Locatelli, Lopez, Rogerio; Traoré (23' s.t. Defrel), Boga (dal 35' Obiang); Raspadori (43' s.t. Bourabia). All. De Zerbi.

    Arbitro: Mariani di Aprilia

    Ammoniti: 5' s.t. Locatelli (S), 16' s.t. Manolas (N), 45' s.t. Bourabia (S), Ospina 50' s.t. (N).

    Espulsi: -

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