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    De Silvestri: 'Thiago Motta? Ecco le sue regole ferree. A Zirkzee auguro il top. Questo Bologna è anche di Mihajlovic'

    De Silvestri: 'Thiago Motta? Ecco le sue regole ferree. A Zirkzee auguro il top. Questo Bologna è anche di Mihajlovic'

    • Redazione CM
    Il Bologna sta vivendo una stagione magica con Thiago Motta in panchina, Sartori in società, e un gruppo squadra che sta rendendo oltre ogni più rosea aspettativa e che ha in Zirkzee, Calafiori, Orsolini e Ferguson uomini mercato chiacchieratissimi. Per raccontare i segreti della squadra emiliano è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A il difensore e ormai bandiera Lorenzo De Silvestri.

    GOOD VIBES - “Ci sono energie positive, c’è tanto rispetto dei ruoli sia fuori dal campo sia a livello societario. Ognuno ha ben chiaro il proprio ruolo, c’è grande empatia e voglia di stare insieme. I sentimenti sono tanti, adesso stiamo ottenendo dei risultati ma le sensazioni vanno anche a tutti i giocatori passati, a Sinisa, a tutto il lavoro fatto in precedenza. Abbiamo sofferto in alcune situazioni, ma ora stiamo ottenendo i risultati che meritiamo".

    IL GRUPPO - "Cosa c’è di diverso quest’anno? Il gruppo, sembra banale dirlo, ma è questo. Abbiamo tante culture diverse, ma si nota molto quanto siamo uniti quando esultiamo per un gol. Le nostre esultanze sono il sinonimo dei risultati che ottiene un club. La nostra è una favola, ma anche un orgoglio"

    FUTURO - "Futuro? Ho ancora obiettivi come calciatore, mi piacerebbe raggiungere le 100 presenze nel Bologna e altri traguardi, perché mi sento ancora bene. Dopo mi vedo in giacca e cravatta, non sarebbe male rimanere nel mondo calcistico, sto studiando per questo”.

    SAPUTO PRESIDENTE - “Il Presidente è mitico, una persona molto educata e pacata che sa quello che vuole. Tratta tutti in maniera incredibile, si ricorda i nomi dei nostri figli e delle nostre compagne, cura molto i dettagli. A noi chiede di dare sempre tutto, giocando una volta a settimana ci dice che quello è il momento in cui dare tutto. La sua presenza è un motivo in più per farlo, perché è un presidente che non ci fa mancare nulla".

    BONUS CHAMPIONS - "Bonus Champions? La società ci è stata molto vicina, abbiamo delle dinamiche da definire. Io parlo sempre di sogni che diventano obiettivi. Noi viviamo un sogno, partita dopo partita è aumentata la nostra consapevolezza. Possiamo lottare fino all’ultimo con grandi squadre, siamo lì e vogliamo godercela fino alla fine”.

    THIAGO MOTTA - “Il mister è arrivato in un momento delicato per noi, ma ha portato subito un tipo di gioco innovativo. Ci ha dato tanta consapevolezza, con i giovani è stato importante per la loro crescita. Chiunque giochi lo fa con una fiducia importante, non conta solo l'individuo, ma la squadra, e questo è merito suo. Sa scindere bene i momenti, ci lascia liberi quando è giusto che sia così, in campo e fuori, però poi nel rispetto delle regole è anche molto ferreo e vuole il massimo. Fuori dal campo ci sono regole, anch’io cerco di farle rispettare: da evitare i ritardi, polemiche alle sostituzioni, piccole cose, ma importanti per mantenere disciplina in un gruppo. Thiago Motta è un grande allenatore, l’ho visto spesso far cambiare atteggiamento alla squadra durante gli intervalli, riuscendo a toccare i nervi giusti sia con la scelta delle parole sia nei cambiamenti in campo”.

     MIHAJLOVIC - “Ricordo tutti i giocatori importanti passati, ma anche Sinisa, che ha portato un cambiamento da quando è arrivato. Ha portato innovazione e un modo spavaldo di interpretare le partite, ci ha cambiato molto lo stato d’animo e la consapevolezza, dando importanza a livello internazionale al Bologna. La sua malattia ci ha unito, l’anno scorso feci un discorso alla squadra, ricordai loro l’importanza di aver superato e gestito momenti del genere. Siamo diventati maturi, è stata una cosa che ci ha lasciato grande maturità. Momento più dolce? Fuori dal campo ricordo quando lo andammo a trovare fuori dall’ospedale, era lì da 40 giorni. Quello è stato un momento emotivo fortissimo, vidi la gioia nei suoi occhi. La sua scomparsa? Non riesco ancora a parlarne al passato, per me è stato un padre calcistico. Sinisa è stata una persona vera, con pregi e difetti, ma vera”.

     ZIRKZEE - “Joshua è un attaccante moderno, mi piace definirlo ‘pop’. È moderno perché lega il gioco e dialoga con la squadra, è un leader tecnico perché si prende grandi responsabilità. Gli auguro il meglio perché sta lavorando tanto. Abbina allo strapotere fisico una tecnica meravigliosa, ha cambiato modo di allenarsi: quest’anno lo sta facendo in maniera incredibile". 

    IL RITO DEI CAPELLI ALLA LAZIO - C’era un rito di iniziazione per i giovani che arrivavano alla Lazio. Io portavo i capelli “alla Beatles” ed ero molto orgoglioso. Un giorno si presentò in camera mia Paolo Di Canio con un rasoio e mi tagliò i capelli a zero: all’inizio ero perplesso, ma da lì in poi ho sempre mantenuto lo stesso taglio per tutta la carriera. Perché è finita con la Lazio? Volevo giocare di più, crearmi una carriera, volevo diventare uomo: Roma per me era un confort zone, tra famiglia e amici di sempre. Arrivò l’offerta della Fiorentina e scelsi di partire”.

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