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De Rossi, il paradosso di Capitan Futuro
TRA INFORTUNI E SCELTE - E pensare che il veterano giallorosso sembrava destinato a un ruolo centrale nella nuova Roma di Spalletti: dopo l'ottimo esordio contro il Verona - assist di tacco per il gol di Nainggolan -, il tecnico aveva spostato il mediano nel cuore della linea difensiva a 3 contro Juventus, Frosinone e Sassuolo. L'infortunio al polpaccio ha però estromesso De Rossi dall'undici titolare per le cinque gare successive (Sampdoria, Carpi, Palermo, Empoli e Fiorentina). Una volta tornato a disposizione, De Rossi ha ritrovato una Roma trasformata. Addio alla difesa a 3, con la linea a 4 l'opzione dell'utilizzo in difesa è sfumata e davanti al pacchetto arretrato agisce saldamente Seydou Keita, rigenerato dall'arrivo di Spalletti. Contro Udinese, Inter e Lazio, De Rossi ha collezionato la miseria di un minuto. La squalifica di Nainggolan libera un posto a centrocampo contro il Bologna ma difficilmente sarà occupato dal numero 16 giallorosso: il tecnico sembra incerto tra due soluzioni - Iago Falque da intermedio sinistro o il passaggio al 4-2-3-1 con Dzeko dal primo minuto - che non prevedono l'impiego di De Rossi.
IL FUTURO - Il contratto del campione del mondo del 2006 non è di quelli leggeri e la dirigenza romanista sta seriamente riflettendo sull'opportunità di prolungarlo o meno. La permanenza nella prossima stagione non sembra in dubbio, quel che andrà chiarito è il ruolo di De Rossi all'interno della Roma: Spalletti potrebbe destinarlo a una posizione di rincalzo, alle spalle del prossimo regista giallorosso. Seydou Keita saluterà in estate (probabilmente con destinazione Cina) e il tecnico valuterà Leandro Paredes. L'alternativa è lo spostamento di Kevin Strootman, che potrebbe cambiare ruolo rispetto all'era Garcia e diventare il "padrone" della mediana in una posizione più centrale. Il tutto, ovviamente, aspettando i possibili movimenti di mercato dell'estate giallorossa. Con la situazione di Francesco Totti ancora in ballo, in casa Roma all'orizzonte c'è già un altro lungo addio. Da risolvere, se possibile, con qualche equivoco in meno.