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De Rossi e Nainggolan scelgono con il cuore: no ai soldi, sì al calcio vero
NOI AI SOLDI - Mai banali, in campo e fuori, DDR e il Ninja potevano finire in MLS, in Cina, in Giappone o negli Emirati per firmare l'ultimo, ricchissimo contratto, nababbi nella periferia del calcio, dove conta lo show e non l'essenza del gioco, dove contano le luci e non il sudore, dove contano più gli sponsor che il pallone. Ma loro non sono fatti così, sono fedeli al loro credo: vado dove c'è battaglia, dove c'è sfida e dove c'è sentimento. E allora eccoli lì, così distanti, uno alla Bombonera e l'altro alla Sardegna Arena, ma così vicini, accomunati dal sentimento, uno con la maglia del Boca Juniors e l'altro con quella del Cagliari. 500mila euro il centrocampista italiano, un taglio importante alla parte fissa il belga: sì, restano infinitamente tanti rispetto ai comuni mortali, ma nel mondo del calcio sono tagli significativi. In Cina avrebbero pagato decisamente di più, sintomo che l'amore per il pallone, a una certa, in un mondo in cui si vive con gli scarpini ai piedi, vince su tutto e tutti.
LA VOGLIA DI GIOCARE - De Rossi ha scelto il club che più lo affascinava, dopo la Roma, e che più lo incuriosiva quando era bambino; Nainggolan quello che lo ha lanciato nel grande calcio, nell'isola in cui ha conosciuto anche l'amore della sua bella Claudia, guerriera verissima lei. "Questo club mi permetterà di giocare a livelli alti e soprattutto nel modo che piace a me' le parole di Capitan Futuro; "Io ho scelto subito e sono felice di essere qui: so che c'è da lottare, ma sono pronto a rifarlo" quelle dell'ex Inter. Cuore e polvere, con la voglia di rimettersi in gioco. E anche di dimostrare qualcosa a qualcuno...
LA RIVALSA - Daniele De Rossi per dimostrare di non essere un giocatore finito, in un calcio che fa dell'agonismo la sua peculiarità, e che poteva ancora essere utile a qualche eminenza grigia; Radja Nainggolan lo ha dichiarato esplicitamente in conferenza: "L'Inter ha preso una decisione ma voglio dimostrare che hanno sbagliato". Giocare, lottare e dimostrare. Il credo che li ha uniti a Roma, quando lottavano contro la Juve per la supremazia in Italia e ribaltavano il Barcellona in Champions League. Un filo (giallo)rosso che non si spezza a chilometri di distanza. Li hanno messa alla porta? Va bene così, un guerriero non si piega: da una delusione può nascere un'opportunità. E così è, e così è stato. Il romanticismo vive, lotta e corre inseguendo un pallone. Insieme, come nella foto, con l'entusiasmo proprio di un bambino mai stanco di giocare a calcio.
@AngeTaglieri88