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De Ligt: 'Alla Juve siamo felici se giochiamo male ma vinciamo 1-0. Chiellini un modello, su Allegri...’
POST VILLARREAL - "Voglio sempre essere il più critico con me stesso. So esattamente quando ho fatto qualcosa di sbagliato. Per crescere, a volte devi accettare di aver preso le decisioni sbagliate. E sì, in quella situazione [sul gol di Parejo, ndr.] avrei potuto fare meglio".
ALLA JUVE - "Ora mi sento più sicuro, più calmo, riesco a leggere le situazioni meglio di prima. All'Ajax, quando avevo 15 anni giocavo come centrocampista, poi sono diventato un difensore centrale, ma non sempre capivo davvero la situazione e di cosa aveva bisogno la squadra. Il lavoro sporco è importante, per mandare via la palla, per vincere duelli. All'Ajax ero abituato a giocare lungo una linea molto alta. A volte troppo, forse. È abbastanza rischioso. Adesso alla Juventus si tratta di trovare un equilibrio".
CHIELLINI - "A 37 anni gioca come se stesse leggendo un libro. Pensa: "Ok, accadrà questo e poi questo". Ovviamente non era così a 20 anni, ha imparato con l'esperienza. Si tratta anche un po' di provare la sensazione, è qualcosa di abbastanza naturale".
DNA - "La cosa più importante per me è vincere. Alla Juventus, se vinciamo 1-0 e giochiamo male, penso che tutti saranno comunque felici. E se giochi alla grande e perdi 2-1, non sei felice. Ogni squadra ha un certo DNA, che è diverso in ogni club".
PRESSIONE - "Quando ero più piccolo c'erano un sacco di cose che mi venivano addosso, tante chiacchiere. Ogni piccolo errore diventava qualcosa di enorme. Ma la cosa più importante è vedere il quadro generale. Quando vinci il Golden Boy senti una certa pressione, ma come giocatore devi amarla pressione perché significa che sei forte".
ALLEGRI - "La sua più grande qualità è che capisce che non deve essere sempre tutto bello. Si tratta di vincere. Ed è anche la mentalità della Juve. Non importa se giochi bene, contano solo i tre punti. Passo dopo passo, capiamo di più cosa si aspetta da noi".