De Laurentiis: 'Fondi proibiti in Italia'
QUESTIONE STADIO - De Laurentiis però non si ferma alla squadra e fa il punto sulla questione stadio: "O facciamo i concerti e distruggiamo i campi di gioco o facciamo calcio. Sono pronto per il progetto del San Paolo, ho preso l'architetto dello Juventus Stadium, ma vale la pena incontrare il Comune o aspetto il sindaco del prossimo anno? Pare che il comune remi contro Napoli e il Napoli. Lo scorso anno abbiamo eliminato dieci mila posti della Curva A ma non l'hanno ancora aggiustata. Si preoccupano di fare i concerti, ma se succede qualcosa chi ce l'ha sulla coscienza? Un conto è ospitare i tifosi di una squadra, un conto è ballarci e saltarci dentro non avendone coscienza. Non esistono neanche i bagni".
ATTACCO A DOYEN E LOTITO - Il numero uno del Napoli, poi, al suo ingresso in Lega Calcio, ha puntato il dito contro i fondi d'investimento e su Doyen Sport che ha instaurato una partnership con il Milan: "Doyen? In Italia i fondi sono proibiti, ma mi sono fatto l'idea che nel calcio ci sono troppe regole non uniformi. Continuiamo a dire che il calcio è un'industria, ma tutti se ne dimenticano. Qui siamo tutti contro tutti, nel campo della possibile illegalità". Parole al veleno anche per il consigliere federale Claudio Lotito: "Si permette di dire 'Aspettiamo tre anni per andare a regime e ridurre il campionato a 18 squadre'. Ma perché? Hai bisogno dei voti di chi? Hai la spinta della Serie B? Con chi ti sei messo d'accordo? Perché in questo Paese ci vogliono tre anni a fare le cose?".