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  • Napoli, De Laurentiis:| Tra sogni e programmi

    Napoli, De Laurentiis:| Tra sogni e programmi

    • G.S.

    Sogni e programmi. Nel Napoli di Aurelio De Laurentiis hanno sempre viaggiato su due binari paralleli, che potrebbero intrecciarsi soltanto per una congiuntura magica: la conquista dello scudetto. L'imprenditore De Laurentiis, pragmatico, non ne ha mai fatto un mistero. 'Il primo posto sarebbe una dolcissima ciliegina sulla torta, ma non ci cambia vita e futuro, se dev'essere un semplice exploit. Vale di più la continuità'. E cambia poco, ora, che affiori per la prima volta anche il tifoso De Laurentiis. 'Non sono diventato presidente solo per partecipare: sono abituato a vincere e voglio riuscirci pure nel calcio'.

    Effetti collaterali della sbornia di Bologna: quindicimila tifosi in delirio e l'aggancio momentaneo al Milan, che ha fatto confondere per un pomeriggio sogni e programmi. Cinque ore e mezza in cima alla classifica: eppure la vittoria che conta è un'altra. Con la zona Champions in tasca, infatti, il club azzurro può iniziare subito a lavorare per la prossima stagione, con due mesi d'anticipo. Un vantaggio prezioso, che può essere la garanzia per altri successi. L'ingresso nell'Europa che conta vale infatti una quarantina di milioni in più alla voce entrate. Soldi che il Napoli potrà investire con serenità sul mercato, rinforzando ulteriormente la squadra.

    De Laurentiis ha già concluso i primi colpi, prendendo il bomber Matavz e il difensore argentino Fernandez: due ventenni di belle speranze. Ma l'attenzione del presidente è rivolta soprattutto al centrocampo, il reparto che sarà rivoluzionato per fare un nuovo salto di qualità. Arriveranno almeno un paio di mediani, con lo svizzero Inler in pole position. Il club azzurro, ora, ha la certezza di poter spendere: scudetto o terzo posto che sia. Quel che conta, al di là della gloria, è la qualificazione per la Champions League. I programmi prima di tutto, poi i sogni. Sperando che i binari paralleli possano incrociarsi già adesso.

    Ma il Napoli, intanto, si sta attrezzando per essere protagonista nel tempo, mettendo la parte la tentazione di un trionfo da meteora. Potranno volerci ancora un altro anno, magari due. La strada per arrivare in alto è questa, però. De Laurentiis non ha dubbi. Come del resto Walter Mazzarri, la cui conferma è un punto fermo per il futuro azzurro. Il presidente la dà per scontata. 'Assolutamente sì: la panchina è blindata', ha ribadito domenica a Bologna. L'allenatore un po' meno. 'Ci dovremo incontrare a fine campionato, come si fa in tutte le società'. Ma le sirene di Juventus e Roma non c'entrano. E nemmeno i soldi, magari un premio per avere riportato lassù il Napoli: quantomeno in Champions.

    Nulla di tutto questo, pare. Ci sarebbe dell'altro, infatti, dietro alla prudenza di Mazzarri. Si dice che il tecnico toscano sia molto tentato dal ruolo all'inglese di manager, con competenze e poteri che vanno pure aldilà della semplice gestione della squadra. L'infaticabile Walter vorrebbe avere voce in capitolo su tutto, un po' come il mitico Ferguson al Manchester United. Dalla scelta delle amichevoli al ritiro estivo, passando per il mercato e gli accordi con le Federazioni italiane e straniere per le convocazioni dei nazionali. Il pallino passa a De Laurentiis, ora. Toccherà a lui decidere se queste richieste sono lecite o eccessive. Con un occhio ai programmi e l'altro ai sogni, come in tutti i rapporti di coppia.

    (La Repubblica - Edizione Napoli)

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