De Laurentiis: 'Benitez? Chi non si innamora di Napoli può andarsene. E il sindaco non dica cavolate...'
Il solito, pirotecnico Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli, intervistato da Rai Sport dopo la vittoria della Supercoppa italiana, va a ruota libera: "Stasera ha trionfato il calcio italiano, la sfida tra noi e la Juventus ci accompagna dalla serie B, ci sono sempre state grandi partite, come quella di stasera in cui siamo stati fortunati. Diciamo che è stata una prova generale per il campionato. Dispiace per Insigne che non c'era, e per Ciro (Esposito, ndr) che non è con noi... Faccio comunque i complimenti anche alla Juventus. Benitez decisivo nelle gare secche? Allora ho fatto bene a prenderlo.... Lui è un galantuomo, può insegnare calcio: bisogna solo avere la pazienza di applicare le sue indicazioni. Molti giocatori sono giovani, bisogna ricordare loro che ci sono impegni da osservare; in queste ultime due settimane i nostri interventi hanno portato a far sentire quest'impegno, e rafforzando la squadra faremo bene anche in campionato. Io ancora al timone? Dicono che vendo a destra e sinistra: io ho impegnato dieci anni della mia vita, ho lasciato i film americani per il Napoli, e vado avanti. Il club è saldamente nelle mie mani. I tifosi non devono mai dimenticarsi che lavoro per loro, sono pronto ad aprire un confronto democratico per ascoltarli e, per quanto possibile, assecondare le loro richieste, sempre che non siano folli. La permanenza di Benitez? Qui c'è una città unica al mondo, chi vuole restare perché innamorato lo fa, chi invece questa febbre non la sente può andare da altre parti, magari più sbiadite, piene di nebbia. De Magistris? Lui per migliorare i rapporti con il Napoli deve imparare che oggi un sindaco deve diventare un manager più che un uomo politico, altrimenti nessuna città può essere gestibile. Noi ci siamo stancati di insegnare agli uomini politici come mandare avanti le cose, non ne possiamo più. De Magistris prima di sparare cavolate sugli acquisti del Napoli, tirando in ballo problemi che non lo riguardano, pensi ai suoi di problemi, e al fatto che ci consegna uno stadio tre ore prima della partita...".