Napoli, De Laurentiis:| 'Scudetto? Meglio la coppa'
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis è stato ospite nello studio di Sky Sport24. Ecco tutte le sue dichiarazioni:
La trasferta di Manchester.
"Una bellissima sensazione. In Inghilterra stanno un pezzo avanti perché hanno una legge che protegge chi va allo stadio, dove si va in totale festa. I tifosi sono molto tranquilli, molto educati, evidentemente ci sono delle leggi ferree che li costringono ad essere così. Lo stadio è un luogo pubblico e quindi bisogna avere il rispetto anche degli altri".
L’idea di un San Paolo nuovo, sul modello inglese.
"Ho in mente da due anni una rivoluzione totale a Piazzale Tecchio, dove si potrebbe costruire una nuova città che comprenda anche lo stadio. Un quartiere a sé stante, un’operazione di rivalutazione di quella zona che possa permettere di finanziare la costruzione dello stadio San Paolo. Rifare il San Paolo sarebbe una cosa facile soltanto con un mandato in bianco e se non ci sono delle legislazioni cittadine o degli impedimenti che vengano fuori per invidia o incapacità culturale di guardare al futuro. Ne ho parlato anche con De Magistris, uno che guarda molto al futuro e quindi credo che con lui avremo una buona intesa. Uno dei prossimi lavori che vogliamo fare è l’abbassamento del terreno di gioco e l’eliminazione della pista di atletica. E’ una delle cose che dovrò discutere con il Sindaco di Napoli".Il rapporto con Mazzarri.
"Con Mazzarri ho lo stesso rapporto che ho con i registi. Non ho la presunzione di mettermi a fare l’allenatore, come di fare il regista. Un film si prepara a tavolino, poi si lascia tutti in santa pace di fare il proprio lavoro, sempre vigili e pronti a cambiare. La stessa cosa nel calcio. Si parte, e se c’è qualcosa che non ha funzionato, abbiamo gli esami di riparazione a gennaio. Quando dico che il mercato del Napoli è sempre aperto è perché noi guardiamo al futuro e se c’è qualche errore o qualche sbaglio, nel mercato di gennaio si sostituisce, si corregge e ci si rafforza".Galliani ha detto che metterebbe la firma per la Champions al Milan e lo Scudetto al Napoli.
"Sognare non costa nulla. Noi dobbiamo puntare a essere tra i primi 5 e poi è bello fino all’ultimo non conoscere il finale. Io credo che sia meglio vincere una Champions di uno Scudetto".
Nel Milan non ci sarà Ibrahimovic.
"Non è che all’ultimo momento sarà la carta a sorpresa?".
Manca Ibrahimovic, non ci sarà Ambrosini, Boateng in forse: un Milan che arriva con qualche attore in meno.
"Non si può mai dire, il Milan è talmente una grande squadra e le grandi squadre hanno a disposizione 22 giocatori, non ne hanno soltanto 11. Hanno vinto anche senza Ibrahimovic, Pato è stato straordinario".
A Barcellona il Milan ha pareggiato. E anche con la Lazio.
"A Barcellona il Milan ha pareggiato contro una squadra che di solito mette tutti quanti a terra 5-0, compreso il Real Madrid".
Chi toglierebbe al Milan?
"Non toglierei nessuno, perché in questo bisognerebbe essere sportivi. E vincere perché mancano i pezzi da 90 non serve a nessuno. Il Napoli non ha bisogno di vincere in maniera opaca. Se vincerà è perché i valori del Napoli saranno stati veramente espressi. Nessuno vuole scippare niente a nessuno".
Con Mazzarri tutto bene?
"Con Mazzarri tutto bene, benissimo. Con Mazzarri bisogna essere chiari, è un toscano".
La fuga in motorino dopo la presentazione dei calendari della Serie A.
"Rappresentava un mio malessere verso i miei collaboratori. Avevo chiamato Beretta dicendo di non fare le cose di nascosto e di cercare una certa trasparenza, perché volevo che le cose fossero più collegiali. Nel senso che ci sono squadre italiane impegnate in Europa, avrei voluto si cercasse di combinare un calendario dove non si mettessero delle partite complicate vicino ad altre partite complicate. Altrimenti si correva più facilmente il rischio di uscire tutti dalla competizioni europee.. Mi sono inquietato con i miei perché sostenevano che il Napoli sarebbe stato più forte quando avrebbe incontrato le squadre meno titolate. Ma ormai nel calcio squadre meno forti non esistono. Quando ho visto Napoli-Milan dopo aver giocato a Manchester ho pensato ad una follia. Il motorino è stata una salvezza e il ragazzo che lo conduceva è stato straordinario. Quando sono salito alle sue spalle si è spaventato e mi ha detto: “Ma lei chi è?” E io: “Vada, vada, sono il Presidente del Napoli, non si preoccupi”. Lì ho capito che non era tifoso. E gli ho regalato una moto del Napoli, perché noi produciamo anche delle moto".In Champions siete capitati in un girone di ferro.
"Mi fa molto piacere perché giocare in un girone più debole avrebbe vanificato il comprendere quanto forti si è diventati, quanto giusti siano stati i nuovi acquisti e quanto sia stato giusto il lavoro di Mazzarri durante l’estate. Giocare contro tre squadre così forti mi da’ esattamente il termometro di chi siamo e di chi non siamo".
Farebbe bene al calcio italiano un ritorno ad un campionato a 16 squadre.
"L’abbiamo detto ad Abete 20 mila volte. Non possiamo andare avanti così. Stiamo ancora pagando i problemi di calciopoli. Perché non diventiamo 18, per poi diventare 16? Anche il fatto che si debba retrocedere, secondo me è una follia. Io farei un campionato italiano a 16 squadre, provando a fare in modo che nessuno retroceda, ma che si paghino piuttosto delle penalty, e farei un campionato europeo con 40 squadre, otto per ogni nazione di Spagna, Germania, Italia, Inghilterra e Francia. Le prime otto di diritto. Io abolirei l’Europa League, che non porta soldi e interesse, abolirei la Champions League, perché viene gestita dalla UEFA, che fattura, credo, un miliardo e mezzo più o meno di euro, quando noi potremmo fatturare 10 miliardi di euro, se solo facessimo un campionato europeo al posto della Champions e dell’Europa League, con otto squadre delle cinque nazioni maggiori".
Vedrà Inter-Roma?
"Assolutamente sì".
Un pareggio andrebbe bene al Napoli.
"No, se la devono giocare. Che vinca il migliore! E poi ho grande simpatia per Gasperini e non lo voglio vedere in ansia e angosciato. Gli auguro di fare una buona partita. E’ difficile sostituire una risultanza come quella proveniente dall’esperienza, dalla personalità, dal professionismo, dal protagonismo e dal successo di Mourinho. Poi, Gasperini è fortissimo, ha un suo gioco, io l’avevo considerato perché il Napoli difende già a 3, è uno che ha una certa conoscenza dei giovani e quindi avevo fatto una valutazione su di lui. Ma sapevo perfettamente che se avessi lasciato Mazzarri e iniziato con Gasperini, avrei dovuto fare un bilancio soltanto dopo un biennio, non dopo le prime due partite".