Pioli vuole De Ketelaere prima punta, è già un ripensamento? Il Milan ha il 'problema' Noa Lang
NEL BRUGES, CONTRO LE DIFESE A CINQUE - Siamo andati a ripescare qualche immagine dello scorso anno, quando De Ketelaere viveva sereno nella ridente città di Bruges, lontano dalle pressioni di San Siro (e dai difensori della Serie A). Giocava punta e incrociava spesso difese a cinque. Tenete a mente che, dopo la Salernitana, il Milan incontrerà la Roma e poi il Torino in Coppa. Tre squadre che, mutatis mutandis, possono compattarsi dietro con lo stesso schieramento. Eccola qui dunque la capacità di non dare riferimenti di cui parla Pioli.
Un falso nove di uno e novanta. Prima si mostra incontro a Vanaken nello spazio creato dall’inserimento di Mata, poi si lancia verso la porta, sfruttando il vuoto generato dal suo movimento precedente.
È chiaro che da prima punta, un giocatore dinamico come lui ha un potere di manipolazione maggiore sulle difese avversarie. È lui che apre e chiude, svuota o riempie spazi, che attrae difensori a sé, per sé o per i compagni. In questo caso qui sotto, ad esempio, potreste sostituire Noa Lang con Leao…
Insomma da prima punta forse De Ketelaere si sente più libero di determinare il gioco offensivo della propria squadra, avendo a che fare non solo con un trattamento dello spazio differente, ma anche con spazi ‘a densità diversa’ rispetto a quelli in cui si muove un trequarti.
L’INTESA CON NOA LANG. E AL MILAN, CHI GLIELA PASSA? - Oltre ai ruoli e ai sistemi di gioco, incidono molto ‘le relazioni’ tecniche. Non vedo al momento giocatori del Milan che ‘duettano’ con De Ketelaere. Giocatori che lo cercano, nel segno della complementarietà. E le intese non devono per forza essere straordinarie (tipo Messi-Di Maria) per essere efficaci. Ci sono le affinità elettive di Goethe e le simpatie fra cassieri al McDonald's. Si può amoreggiare parlando in latino o chiedendo il prosciutto alla salumiera. L’importante è il feeling. Allora mi chiedo: chi svolge ora la funzione di Noa Lang nel Milan di Pioli? Perché nel Bruges, Noa Lang era importante per De Ketelaere…
Questo è solo un esempio tratto dal 3-5-2 di Philippe Clement. Era Noa Lang il rifinitore, l’uomo fantasia, quello che saltava l’uomo o scendeva a legare i reparti.
De Ketelaere era forte nel Bruges anche perché si trovava dentro una relazione complementare. La sua intelligenza nel manipolare difensori e spazi ben si sposava con le intuizioni del numero 10 olandese.
Guardate questa sequenza contro l’Anderlecht. Quando due si conoscono…
Ecco, nel Milan manca anche questo elemento fondamentale, ed è comprensibile perché il ragazzo si deve ancora inserire nelle dinamiche di gioco e di gruppo. Per caratteristiche e carattere, bisogna dargli ancora un po’ di tempo. Del resto i precedenti di Leao e Tonali insegnano.
PRIMA PUNTA NEL MILAN - Volevo infine concludere ricordando che De Ketelaere, se Pioli sceglierà di utilizzarlo prima punta nei prossimi appuntamenti, non giocherà centravanti per la prima volta nel Milan. Alcuni spezzoni di partita li ha già giocati al posto di Giroud, come ad esempio nel secondo tempo di Milan-Dinamo Zagabria in Champions, o nel finale di Sassuolo-Milan (vedi sotto).
Era stato lui, in combinazione con Adli, a creare i presupposti per l’occasionissima di Leao. Tutto era partito da un lancio di Maignan finito direttamente sul petto del francese. Adli si era girato e aveva lanciato nello spazio De Ketelaere.
A quel punto, sfruttando un’indecisione di Erlic, De Ketelaere aveva appoggiato il pallone della vittoria al portoghese, che sopraggiungendo a rimorchio dalla sinistra non era riuscito a segnare.