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    De Ketelaere delude ancora, ma il futuro è già scritto: i motivi

    De Ketelaere delude ancora, ma il futuro è già scritto: i motivi

    • Arturo Calcagni
    Il gol di Saelemaekers a Roma ha tenuto il Milan al quarto posto in Serie A, ma non ha evitato di far finire sul banco degli imputati ancora una volta lui, Charles De Ketelaere. Entrato al 72’ all’Olimpico, nel momento più caldo della contesa, il belga non ha lasciato, ancora una volta tracce sul fronte offensivo, ma si è confermato decisamente ‘leggero’. L’esempio? La palla persa in occasione della ripartenza che ha dato il via alla rete di Abraham in pieno recupero.

    QUANTE CRITICHE - L’episodio, che rischiava di regalare ai rossoneri un pesante ko, non è passato affatto inosservato: duello spalla-spalla perso a due passi dalla panchina e mezza una protesta accennata. Intanto la Roma era già in area per siglare il vantaggio. Insomma l’ex Brugge ha lasciato le tracce sì, ma in negativo: scontate le ennesime critiche del tifo rossonero, stufo di vedere in campo il numero 90, giudicato dai più troppo timido e quasi portato a nascondersi in campo per evitare di assumersi delle responsabilità.

    IL FUTURO - Pioli lo considera la prima riserva di Brahim Diaz sulla trequarti, e ciò fa comunque riflettere, considerando che, al momento, l’unico certo di restare è proprio il 22enne già nel giro della nazionale Red Devils . E i motivi sono diversi. In primis perché De Ketelaere è stato l’uomo copertina dello scorso mercato estivo. Inseguito per settimane, il trequartista è costato la bellezza di oltre 30 milioni di euro. E in Via Aldo Rossi non c’è alcuna intenzione, almeno per ora, di auto-smentirsi: almeno pubblicamente c’è ancora fiducia nel calciatore.

    E IL BILANCIO... - Oltre ad un motivo puramente filosofico, c’è anche la questione economica: chi comprerebbe adesso De Ketelaere dopo una stagione così negativa a 30 milioni di euro? Nessuno. A bilancio quindi sarebbe scontata la minusvalenza, e il Milan non può permettersela. Vista l’età del calciatore (è un classe 2001), e quanto scritto in precedenza, la conferma è pressochè certa: a far ben sperare Maldini è pure la qualità mostrata in patria. Sulla carta è un giocatore di livello, ma dopo un anno a Milano è ora di fare i fatti.
     

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