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    De Boer e la macchina del fango. I problemi sono palesi: l'Inter è confusa

    De Boer e la macchina del fango. I problemi sono palesi: l'Inter è confusa

    • Pasquale Guarro
    La ricerca del colpevole è da sempre sport nazionale. Solitamente segue una partita di calcio, generatore ideale di eroi e “principianti”. Perché spesso un match determina un vincitore e un vinto, con quest’ultimo ad avviarsi chino verso la gogna mediatica. Una consuetudine settimanale. Un giochino sgradevole per chi invece valuta con il solo ausilio dei dati di fatto. E quanti dati possono fornire dieci giorni di lavoro?

    ALLA RICERCA DI UNA RAGIONE - La prima sconfitta di Frank de Boer era quasi attesa con impazienza. É giunta immediatamente, tanto meglio per chi non vedeva l’ora. Il Chievo ha superato una squadra immobile, ma chi se ne frega dell’essenza: “l’Inter ha perso per essere scesa in campo con la difesa a tre”, dicono. Sistema di gioco scelto dal tecnico olandese, che per l’occasione si è snaturato andando contro alcuni di quelli che sono suoi principi da sempre. Ci sarà una ragione o no? Per ricercarli occorrono tempo e voglia, entrambi i fattori in concentrazione minima. Insomma, lo sforzo per giungere ad una conclusione non è eccessivo, anzi. 

    IL DITO E LA LUNA - Ai tanti timpani audiolesi, hanno cercato di spiegarlo sia de Boer che Handanovic, ma a poco è servito: l’Inter è fuori forma. Come al solito, però, mentre qualcuno indica la luna, c’è sempre chi guarda con inspiegabile interesse il dito. Insomma, il problema più grande è lì davanti agli occhi, ma qualcuno è intento a cercare i fantasmi sotto al tappeto quando invece una domanda dovrebbe sorgere spontanea: perché l’Inter è arrivata in ritardo di condizione alla prima giornata di campionato? La relazione con Mancini è andata avanti oltre il consentito? Le sfiancanti tournée con i giocatori che si riuniscono alla spicciolata rappresentano un serio ostacolo? Si dice “Anche Barcellona e Bayern partecipano”, dimenticando che alla fine possono contare sui vari Messi, Iniesta, Lewandowski, Muller ecc. Gente che cambia la gara in una frazione di secondo, con mezza giocata in 90 minuti. L’Inter non può contare sullo stesso talento. Ai nerazzurri serve fatica e sudore. 

    SOCIETA' CONFUSA - L’impiego del 3-5-2 è senz’altro discutibile, ma diviene accettabile se la motivazione è quella di una squadra fuori condizione alla ricerca di sicurezze e protezione. Fa riflettere anche l’esclusione di Perisic dall’undici titolare, forse un 4-4-1-1 con il croato sulla fascia sinistra e Banega in appoggio di Icardi sarebbe stata la soluzione ideale. È giusto analizzare tutto, compresa qualche lettura imprecisa di de Boer, ma è altrettanto corretto disattivare immediatamente la macchina del fango che si è innescata contro il tecnico olandese. In tutto momento, chi deve rispondere del caos che c’è intorno a squadra e allenatore è soprattutto la società, assente quando lontana e confusa quando vicina.

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