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Dani Alves al veleno: 'Il mio addio gestito male, chi ha fatto la storia del Barcellona non viene considerato'
"Non sono andato via con tristezza, anzi, sono felice di essere tornato al Barcellona. Ho sognato di vivere questo secondo momento per cinque anni. L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata come è stata gestita la mia partenza".
RAMMARICO - "Avevo chiarito subito che non ero più un giocatore di 20 anni e che volevo che le cose si facessero apertamente. Ma al Barcellona non importa delle persone che hanno fatto la storia del club e vorrei che facessero le cose in modo diverso. Non parlo di me perché la mia situazione era diversa. Sarò eternamente grato a Xavi e al presidente per la seconda possibilità".
DOVE MIGLIORARE - "La squadra ha bisogno di migliorare fuori dal campo. La mentalità è totalmente opposta a quella che abbiamo costruito in passato. Tutto ciò che accade sul campo è un riflesso di ciò che accade fuori".
FUTURO - "Sto studiando offerte che soddisfino il mio desiderio di competitività. So che tutti parlano della mia età, dicono che sono vecchio e che non ho più le offerte di 20 anni fa... Ma sono completamente in disaccordo perché ho l'esperienza che prima non avevo. Mi piace vincere. Voglio andare da qualche parte dove posso vincere".
MONDIALE - "Nessuno gioca perché è amico dell'allenatore. Tite non si esporrà, non è stupido. Ha bisogno di giocatori che gli diano ciò di cui ha bisogno. Tite e io lavoriamo insieme da molti anni, c'è un rapporto di stima e fiducia. L'ultimo ballo? Lo farò quando andrò in pensione, ora penso che continuerò a ballare. È meglio creare un nuovo capitolo, una nuova storia. È ora si apre un altro capitolo della mia vita".