Dalle stregonerie di Taribo West ai gol di Simy e Osimhen: i calciatori nigeriani protagonisti in Serie A
Molti di loro sono stati benvoluti, nonostante qualche eccesso; più di qualcuno ha trovato in Italia le sue stagioni più felici. Eccoli tutti nella nostra gallery!
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Taribo West - Inevitabile partire da Taribo West che - da solo - meriterebbe un romanzo. In Italia l'abbiamo visto con la maglia dell'Inter per due anni (1997-1999), più una manciata di presenze con il Milan l’anno successivo. Che tipo, Taribo. Amatissimo dai tifosi nerazzurri. Ogni tanto spariva, poi riappariva. Celebri le sue treccine: aveva un parrucchiere personale. Passava con disinvoltura dal tackle omicida alle prediche celestiali. Tema fisso: le donne. Per lui: simboli del diavolo. Loro: il peccato. Lui: l'angelo sterminatore. E vabbè. Fondò una chiesa: «Shelter in the storm», si autoproclamò pastore pentecostale. Memorabili rimangono certi suoi sermoni in un capannone nell'hinterland milanese, con inni al Signore che sembravano la colonna sonora di un film horror. West è stato l'unico calciatore al mondo che si è azzardato a tirare la maglietta addosso al proprio allenatore. Successe in un Vicenza-Inter di fine anni ’90: ce l'aveva con Mircea Lucescu. Che se la legò al dito: West non giocò più nemmeno un minuto. E’ stato anche l’unico al mondo a dire a Marcello Lippi che

Nwankwo Kanu - Il gigante Nwankwo Kanu (197 centimetri di altezza) aveva un talento puro (riguardatevi i filmati dei Giochi di Atlanta 1996 vinti dalla Nigeria), un corpo smisurato ma fragile. Moratti lo strappò all'Ajax pr 8 miliardi: con i lancieri aveva vinto tre campionati e una Champions. La sua avventura italiana fu minata dalla malattia. Aveva una disfunzione cardiaca congenita. Moratti gli pagò l’operazione, a Cleveland, in Ohio. E Kanu tornò a giocare. Unico gol con l'Inter nel marzo del 1998, a San Siro contro l'Atalanta, poi tanta Premier, dal 1999 al 2012 con Arsenal, West Bromwich e Portsmouth. Si è ritirato a 36 anni.


Sunday Oliseh - Sunday Oliseh è stato un buon centrocampista che ad inizio carriera prometteva molto. Arriva in Italia nel 1994: una stagione con la Reggiana, poi - dopo una parentesi all'Ajax e al Colonia - sei mesi con la Juventus. I compagni lo chiamavano Mimmo. Presto detto il motivo: Sunday è Domenico, Domenico diventa Mimmo.

Oba Martins - Anche per Oba Oba Martins la Reggiana fu la prima tappa italiana (2000, in C1), prima degli anni all'Inter. Di Martins si ricordano le capriole dopo i gol, l'agilità, la capacità di buttarsi su ogni pallone, un buon tiro di sinistro e un sorriso aperto al mondo: anche lui ha saputo farsi amare.

William Troost-Ekong - A Udine ha giocato due anni con discreti risultati il centrale difensivo William Troost-Ekong, ora in forza al Watford, club di proprietà sempre dei Pozzo.

Infine: il napoletano Victor Osimhen è stato certamente il più costoso - il Napoli l'ha pagato circa 70 milioni di euro - ma finora non ha potuto esprimere le sue qualità. Tanti infortuni, un lungo stop, solo 3 gol in campionato.
Hugo Enyinnaya - A fine anni ’90 ebbe una brevissima notorietà - invece - il giovane Hugo Enynnaya, il gemello di Cassano al Bari. Segnò due reti, una all'Inter (da quaranta metri con un tiro improvviso, di controbalzo) nella partita che rivelò il talento di Fantantonio.


Christian Obodo - Nel primo decennio del 2000 Christian Obodo, mediano di buone trame e grande dinamismo, giocò con diverse maglie: Perugia (lanciato da Cosmi), Fiorentina, Udinese, Torino e Lecce. Più di recente è tornato a far notizia nella cronaca per i rapimenti - almeno un paio quelli ufficiali - di cui è stato vittima con alcuni familiari.

Umar Sadiq - Qualche anno fa a Bologna sono transitati Umar Sadiq e Orji Okwonkwo: se ne parlava benissimo, poi si sono persi.

Joel Obi e Victor Obinna - Meglio hanno fatto Joel Obi (Torino) e Victor Obinna (Chievo): quest'ultimo sul podio dei gol segnati in Serie A (6) affianca Stephen Makinwa (dieci squadre in Italia dal 2000 al 2013, praticamente tutta la carriera: tra le tante Genoa, Palermo, Atalanta e Lazio), con il secondo e il primo gradino che - come detto - sono occupati rispettivamente da Martins (11) e Simy (12).