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Dalle parole di Ghirelli, all'esempio della Juve U23: le seconde squadre in Serie C hanno ancora senso?
PALESTRA - L’esperienza in Serie C, quindi, non è fine a se stessa. Non sempre, almeno. Un campionato di questo tipo infatti, fisico e per certi versi anche più cattivo (agonisticamente parlando) e insidioso delle categorie superiori, rappresenta un ottimo trampolino di lancio per i giovani. Una vera e propria palestra, che permette ai ragazzi di misurarsi in un contesto completamente diverso dal campionato Primavera, che trova nel dato anagrafico degli avversari un limite insormontabile. La strada intrapresa dalla Juventus con la sua U23 ha potenziale e merita di essere perseguita anche solo in virtù del fatto che un progetto di questo tipo non può essere valutato sui campioni creati a breve termine. Servono tempo, pazienza e continuità per raccogliere frutti ancora più importanti.
GHIRELLI - Al coro sul discorso relativo alle seconde squadre si è unito anche Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, che ha confermato l’interesse della Serie C ad accogliere le U23 dei grandi club di A: ‘’Per noi questo resta un discorso aperto - ha dichiarato al Corriere dello Sport - anche se negli ultimi anni è stato deviato dalle multiproprietà. Ne ho parlato di recente anche col presidente della Serie A: si tratta di un tema importante, basti vedere i casi di Morata e Spinazzola: uno passa dalla seconda squadra e arriva subito, l’altro ci mette di più dopo aver girato tra vari prestiti’’.