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    La nuova vita di Bonaventura, il centrocampista più incisivo in Serie A

    La nuova vita di Bonaventura, il centrocampista più incisivo in Serie A

    • Filippo Caroli
    Immagina essere un calciatore sulla trentina, con una più che dignitosa carriera alle spalle. Tanta tecnica, buone doti atletiche, qualche infortunio che ha minato la tua continuità e che probabilmente ti ha impedito di fare quel salto che contraddistingue i campioni. Giochi nel Milan, e dopo una manciata di stagioni, alcune anche ottime, il club decide di non rinnovarti il contratto. Tendenza troppo marcata agli infortuni e la sensazione diffusa fra piazza e società che, sostanzialmente, quel che dovevi dare lo hai dato. Parliamo di quello che accadde a Giacomo Bonaventura circa tre anni e mezzo fa.
     
    NUOVA VITA – Rinato, Bonaventura è letteralmente rinato dopo il suo approdo a parametro zero alla Fiorentina e, nella sua quarta stagione con il Viola addosso, sembra aver conquistato una maturità ed una consapevolezza che nessuno poteva immaginare trovasse a 34 anni suonati. Non che le cose siano sempre andate benissimo a Firenze, tutt’altro. Lo stesso Jack ha vissuto una stagione estremamente tormentata come quella dell’avvicendamento Iachini-Prandelli sulla panchina. Ma si sa, sono le difficoltà a temprare l’uomo. Quello segnato ieri sera al Napoli è il quarto gol stagionale per Bonaventura che, sommato ai due assist messi a referto fin qui, ne fanno il centrocampista più incisivo in termini di numeri dell’intero campionato. Ma sarebbe forse riduttivo fermarsi ai freddi numeri per un giocatore del suo spessore, non solamente tecnico.

    LEADER - “Quest’anno sono sicuramente il giocatore più anziano e quello con più esperienza; quindi, cerco di offrire quello che so, la conoscenza e l’esperienza che ho acquisito durante la mia carriera, a beneficio di tutta la squadra”. Parlava così Bonaventura ad inizio stagione e non si può certo dire che non sia stato di parola. Vecchio in una squadra di giovani, l’ex Milan è sceso in campo in tutte le partite stagionali eccezion fatta per la gara contro il Genk, in cui era assente per una botta al piede. La costante è sempre stata il rendimento di altissimo livello unito a doti di leadership che hanno fatto ritrovare i compagni anche nei momenti più difficili. In barba a chi pensava che non potesse più garantire granché. Ieri l’ennesima prova di altissima caratura tecnica con la fascia al braccio all’indomani del suo ritorno in maglia azzurra. Un traguardo che la dice lunga su che stagione stia disputando il centrocampista. Se oggi la Fiorentina veleggia spedita in zona Champions, tanti meriti sono anche di Bonaventura. Con tanti saluti a chi non ha creduto più in lui.
     

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