il 29 ottobre, il trapianto di midollo osseo da donatore che gli aveva restituito la speranza. “Quel giorno sono nato per la seconda volta”, racconterà lo stesso Sinisa un mese dopo in sala stampa, nel ringraziare tra le lacrime medici e famigliari che gli erano stati vicini nel momento più difficile della sua esistenza. Anche i giocatori si sarebbero radunati sotto la finestra della sua stanza d'ospedale.