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    Dalla Francia all'Inghilterra: tutti gli aiuti fiscali

    Dalla Francia all'Inghilterra: tutti gli aiuti fiscali

    • Redazione CM
    Niente più Decreto Crescita per il calcio italiano. Secondo indiscrezioni, è saltata la misura contenuta nelle prime bozze del decreto Milleproroghe che prolungava fino a febbraio gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall'estero. Un bel problema per i club italiani, che potevano contare su una riduzione del 25% (rispetto alla precedente soglia del 45%) sul reddito dei lavoratori non residenti in Italia nel biennio precedente a quello dell’acquisto e che si impegnano a risiedere nel nostro Paese nei due anni seguenti. 

    GLI ALTRI PAESI - La mossa del Governo rischia di avere ripercussioni sulla competitività in Europa. Paese che vai, regime fiscale che trovi, all'estero infatti non funziona allo stesso modo. Come riporta La Gazzetta dello Sport, la strada delle agevolazioni fiscali è quella seguita attualmente da molti Paesi, come, ad esempio, la Francia, l’Olanda e il Belgio. In Ligue 1 chi non è residente da almeno 5 anni in Francia su 1 milione di euro netti di stipendio paga le tasse soltanto su 700 mila euro, gli altri 300 mila non rientrano nell’imponibile fiscale. In Olanda il 70% dello stipendio va in un fondo individuale e le tasse si pagano subito solo sul restante 30%. Solo a fine carriera si pagano annualmente le tasse sul fondo.

    DIRITTI D'IMMAGINE - In Inghilterra vige una tassazione molto diversa tra lo stipendio effettivo corrisposto ai calciatori (che ha un’aliquota unica al 45%) e i proventi derivanti dalla cessione dei diritti d’immagine (aliquota al 19%). I secondi risultano quindi molto più convenienti. Risultato? Negli anni si sono registrati molti casi di spostamento del corrispettivo dallo stipendio alla cessione dei diritti d’immagine.

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