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    Dalla bici e l'incubo doping al gelato: la rinascita di Riccardo Riccò

    Dalla bici e l'incubo doping al gelato: la rinascita di Riccardo Riccò

    • Martina Casentini
    Il Cobra del ciclismo, Riccardo Riccò, ha ormai messo definitivamente da parte le sue due ruote e vende gelato nella sua gelateria. Dopo aver vinto tre tappe del Giro d'Italia, il ciclista venne squalificato a causa del doping. Oggi la sua vita è in ripresa e lui si ritiene finalmente maturo. In passato era un bullo. Il suo successo nel ciclismo iniziò anni dopo la morte del suo avversario Pantani. E quel successo era accompagnato da smorfie e scherzi verso i suoi avversari.

    La sua carriera però è finita a causa del doping, strumento che lui stesso riteneva necessario per arrivare primo. Era il luglio del 2008 quando venne scoperto, arrestato in pubblico e squalificato dal Tour. Ottenne uno sconto di pena dopo aver fatto i nomi dei suoi fornitori e quasi due anni dopo risalì in sella. Però, ormai, non era più il campione del passato: ricevette soltanto stipendi bassi e contratti poco importanti.

    Nel febbraio del 2011 rischia di morire ma ad aiutarlo arriva un gelataio. L'uomo decide di insegnargli il mestiere e Riccò trascorre mesi a imparare come scegliere la frutta giusta, a tagliarla e frullarla per trasformarla in crema e in quei mesi conosce anche Melissa, la donna che oggi è sua moglie.

    Attualmente Riccardo e Melissa fanno insieme il gelato a Tenerife e Riccardo ha ritrovato la passione e la dedizione che in passato aveva per la sua bicicletta. La gelateria si chiama Chocololo. Oggi Riccardo Riccò è più sereno e felice - dice - e per questo ringrazia soprattutto sua moglie.

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