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    Dall'Uruguay: 'Godin vincente nato, la Juve farebbe un affare'

    Dall'Uruguay: 'Godin vincente nato, la Juve farebbe un affare'

    • Pietro Scognamiglio
    L'Uruguay se la vedrà con il Portogallo, sabato sera, in una sfida di ottavi di finale dal pronostico più che mai aperto. Il cammino della Celeste in ogni caso è stato fino a questo momento privo di macchie: a punteggio pieno nel girone, senza nemmeno un gol subito. Nel muro difensivo, più di qualche mattone l'ha tirato su Diego Godin, obiettivo di mercato (ormai allo scoperto) della Juventus. In mezzo al campo, Rodrigo Bentancur ha recitato da attore protagonista. Lui che ha le chiavi del centrocampo bianconero, anche per il futuro. Per capire cosa si dice di loro, in patria, abbiamo coinvolto in questa chiacchierata Juan Pablo Romero, firma di punta di El Pais che segue con particolare attenzione la nazionale di Tabarez. 

    Bentancur sta facendo bene, alle prese con l'esperienza più significativa della sua giovane carriera. In Uruguay come viene considerato? 

    "Rodrigo in Uruguay è considerato un grande giocatore, un punto di riferimento. Ormai non si ragiona più della sua giovane età, è uno abituato a prendersi responsabilità come se fosse già esperto. Lo ha fatto con il Boca, lo fa con la nazionale e potrà farlo sempre di più con la Juventus. Ha una maturità decisamente superiore rispetto ai ragazzi della sua età.  Di ritorno dai Mondiali Under 20 dello scorso anno, dove l'Uruguay è arrivato quarto (battuto proprio dall'Italia, ndr), il ct Fabián Coito raccontava ai giornalisti di aver avuto a disposizione un giocatore che già in allenamento sembrava fuori contesto, decisamente superiore rispetto a un torneo giovanile". 

    Farebbe un affare, la Juventus, a pagare la clausola per prendersi Godin dall'Atletico Madrid?

    "Su Godin giocatore parla ciò che ha realizzato nella sua straordinaria carriera e il livello delle sue prestazioni, anche in questi giorni con la nazionale. Ciò che mi piace sottolineare è che Diego, in Uruguay, impersonifica la figura del leader: non solo nello spogliatoio, ma anche come personaggio pubblico. Come giocatore è sempre proteso al bene del gruppo e a sacrificarsi per i suoi compagni. E' uno sportivo in senso assoluto, ha sempre curato la sua forma fisica. Da giovanissimo ha giocato anche a basket, per poi ottenere buoni risultati come nuotatore: diverse medaglie nei misti, eccellendo particolarmente nello stile a farfalla. I suoi allenatori lo ricordano sempre come un animale da competizione, con il costante desiderio di vincere e di primeggiare".

    C'è una buona tradizione di uruguaiani in bianconero. Per il futuro, su chi si può puntare? 

    "Limitandoci a chi gioca ancora in patria, segnalerei Christian Oliva, centrocampista centrale del Nacional classe 1996. E' arrivato solo quest'anno in prima squadra, ma ha subito sfondato. E' bravo in interdizione, ma ha anche un buon tocco di palla. Il tiro da fuori area è efficace e sa verticalizzare. E' completo, ha le caratteristiche per provare l'avventura europea". 

     

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