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Dall'Inter alla Roma: Santon zimbello dei social, ma facciamo il tifo per lui
IL 'BIMBO' RICOMINCIA DA ROMA - Eppure: Davide Santon ha 27 anni. Del «Bimbo» che aveva incantato Mourinho, che l’aveva fatto debuttare in Champions a soli diciotto anni, non vi è più traccia da tempo. Del ragazzo prodigio - ricordiamo che veniva addirittura paragonato a Maldini - che veniva convocato in Nazionale da Lippi, richiamato da Prandelli e stimolato da Conte (8 presenze in azzurro tra il 2009 e il 2013) è rimasto solo un labile ricordo. Perduto, smarrito, incartato. Si è infortunato spesso, questo l’ha penalizzato. Non ha avuto la forza per sfoderare prestazioni all’altezza quando è stato chiamato in causa, questo l’ha fatto precipitare nell’abisso della rassegnazione. E’ andato e tornato da prestiti, tra Cesena e Newcastle, ripresentandosi all’Inter ma senza combinare granché. Santon non è Maldini, non lo sarà mai. Ma riteniamo sia ancora un giocatore recuperabile, siamo convinti che possa (ri)costruirsi una carriera, dopo essere scivolato nella mediocrità. Di resurrezioni è piena la storia del calcio (e anche del cinema e della letteratura...). Giocatori dati per finiti hanno trovato la forza per rilanciarsi. Un incontro del destino, un allenatore con cui scatta il feeling, una nuova città, una nuova squadra, una scintilla che si accende all’improvviso. O più semplicemente, quella forza, i giocatori l'hanno trovata dentro di loro. A 27 anni, se il fisico lo sorregge, Davide ha davanti a sé l’occasione che aspettava. Dimostrare di essere ancora un giocatore da Serie A, far ricredere quanti lo davano per spacciato. La sua seconda vita comincerà a Roma. Vogliamo pensare che ci sia una seconda (e talvolta una terza e una quarta…) occasione per tutti. E’ finita la storia di Santon all’Inter, ma non è finito Santon.