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    Dall'assist di Caprari alla spinta di Ferreyra: la dura vita del raccattapalle

    Dall'assist di Caprari alla spinta di Ferreyra: la dura vita del raccattapalle

    • Furio Zara
    La dura vita del raccattapalle è dura davvero. Può succederti di tutto, quando meno te lo aspetti. Stadio Olimpico, ieri sera, Roma-Shakhtar: Matteo Cancellieri, sedici anni, talento dell’Under 16 giallorossa, si è beccato uno spintone da Ferreyra dello Shakhtar. La colpa? Aver ritardato la consegna del pallone. Matteo ha lasciato l’Olimpico con una borsa del ghiaccio sul ginocchio e una storia da raccontare agli amici: "Pensate cosa mi è capitato…". Non è la prima volta che un raccattapalle diventa suo malgrado protagonista di una storia.

    I TACCHETTI DI PASSARELLA - Ve ne raccontiamo tre. La prima risale all’8 marzo del 1987. Sampdoria-Inter, blucerchiati avanti 2-1, l’Inter attacca, pallone in fallo laterale. Il raccattapalle, il sedicenne Maurizio Piana, se la prende comoda, diciamo così. Non coglie che quello che gli si sta avvicinando è uno dei difensori più feroci della storia del calcio mondiale. Daniel Passarella, il Caudillo, capitano dell’Argentina campione del mondo nel 1978, gli si avvicina, lo prende a calci e - non pago - gli rifila una tacchettata al ginocchio. È un’esecuzione in piena regola.

    IL GOL FANTASMA - La seconda storia è meno violenta, e molto più divertente: è il 12 gennaio del 1975, la partita è Ascoli-Bologna, quello è il primo campionato dell’Ascoli in Serie A. Ebbene: Beppe Savoldi, centravanti del Bologna, si inserisce in area superando sul tempo due difensori e tira verso la porta. Il pallone sta rotolando in rete, ma il raccattapalle - si chiama Domenico Citerioni e come allora si usava era in piedi dietro la porta - è appostato vicino al palo, dà un calcetto istintivo al pallone e lo ributta in campo, ci penserà poi un difensore dell'Ascoli a sbrogliare la situazione, tra lo stupore di Savoldi e dei rossoblù. L’arbitro Barbaresco di Cormons è lontano dall'azione, forse manco se ne accorge. Il guardalinee è distratto, il Var non esiste. Conclusione: l’arbitro pensa che il pallone abbia sbattuto sul palo e fa continuare il gioco. Il Bologna vincerà quella partita 3-1, la settimana successiva - smascherato dalle riprese televisive - Domenico verrà invitato alla Domenica Sportiva dove farà pace con Beppe Savoldi.

    L'ASSIST DI CAPRARI - La terza storia: 26 gennaio 2008, all’Olimpico si gioca Roma-Palermo. Siamo sullo 0-0 quando il raccattapalle recupera in fretta il pallone e lo sistema per bene sul punto di battuto del calcio d’angolo. Immediato cross in mezzo di Taddei, che sfrutta il momento di attesa dei difensori del Palermo in mezzo all’area, gol della Roma, lo segna il brasiliano Mancini, di testa. Zamparini, presidente del Palermo, fa ricorso, ma il Giudice sportivo giudica ininfluente il gesto del raccattapalle. A proposito: quel raccattapalle - all’epoca aveva quattordici anni - è Gianluca Caprari, è diventato un buon calciatore di Serie A, gioca nella Sampdoria e quando ha a che fare con i suoi ex colleghi raccattapalle li tratta sempre bene.

    Dall'assist di Caprari alla spinta di Ferreyra: la dura vita del raccattapalle

     

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