Il verde Italia, il body Camerun, il caso Decathlon Venezuela: le maglie nazionali più discusse
Non è la prima maglia al centro delle critiche e non sarà neanche l'ultima. In passato, sia per l'Italia che per altre nazionali, nel mirino sono finiti a volte i colori, a volte il materiale, a volte il modello. E partendo dal caso Italia, la Classifica di CM di questa settimana è dedicata alle maglie delle nazionali che hanno fatto più discutere. Una carrellata delle più criticate e, a volte, oggettivamente più brutte.
L'Italia c'è, due volte. In verde e in 'celeste', alla Confederations Cup pre Mondiale sudafricano, con quei pantaloncini marroni che hanno lasciato interdetti. E poi? Il Camerun, sempre due volte, che ha fatto arrabbiare la Fifa: senza maniche prima, divisa body poi, inaccettabile. Poi la Bolivia, la Colombia, il Venezuela e il Brasile: tante maglie, tante discussioni, infinite critiche. Sì, perché tutto ora è rimandato alla prossima scelta...

Il Camerun partecipa alle qualificazioni per il Mondiale 2002 con la maglia senza maniche. La Fifa si ribella e costringe, poi, Eto'o e compagni ad 'attaccare' delle maniche.

Due anni dopo, ancora i Leoni Indomabili, che ci provano con un body. Interviene la Fifa:
La Bolivia nel Mondiale del '30 omaggia così l'Uruguay, paese ospitante.


La maglia con le stelle degli USA nel Mondiale casalingo: tante critiche. Bene, ma non benissimo
La maglia che il Venezuela di Rincon ha indossato contro la Catalogna: la Givova non ha inviato le maglie, la federazione si è arrangiata. E Rincon sbottò sui social: 'Senza rispetto!'


Maglia old school per l'Italia alla Confederations Cup in Sudafrica. Esperimento poco riuscito.

La maglia bianca del Brasile: omaggio alla prima storica maglia brasiliana, fatta fuori dopo il Maracanazo del '50 e rispolverata nell'ultima Copa America.

Campos, portiere del Messico, nel '94: mai banale.

La maglia verde dell'Italia che tanto ha fatto discutere.