Dal sogno Vidal alla pista Keita. E se Spalletti pensasse a un'Inter col 4-3-3?
Un mercato in divenire, ancora in attesa di decollare del tutto e regalare a Luciano Spalletti i rinforzi desiderati per portare a termine la ricostruzione di un gruppo uscito con le ossa rotte dalla passata stagione e con l'imperativo categorico di tornare a recitare un ruolo da protagonista nella prossima. I nomi sono tanti, come le idee nelle menti del ds Ausilio e del coordinatore tecnico di Suning Sabatini, ora è giunto il momento che l'Inter concretizzi alcune di queste trattative e che prenda forma, anche tatticamente, la squadra che verrà.
RADJA E VIDAL SOGNI DIFFICILI - Spalletti è il massimo esponente in Serie A del 4-2-3-1, un sistema di gioco fortemente imperniato sulla presenza di un giocatore capace di fare la differenza tra le linee avversarie e al contempo dare sostanza ed equilibrio al proprio centrocampo. Laddove una volta c'era il trequartista, oggi c'è l'incursore: da Perrotta a Nainggolan di strada ne è stata fatta molta, ma ad oggi all'Inter il tecnico di Certaldo non può ancora contare su un calciatore con queste caratteristiche. Perchè il primo si è ritirato da un pezzo, perchè il secondo assomiglia sempre più a un sogno proibito e perchè Arturo Vidal, l'alter-ego del belga, per il momento non viene lasciato libero dal Bayern Monaco.
IPOTESI 4-3-3 - Motivi in più per valutare un piano B e l'ipotesi di giocare in maniera differente rispetto alla Roma dell'ultimo anno e mezzo. Un indizio ce lo sta dando la tipologia di calciatori più recentemente accostati al club nerazzurro, dal laziale Keita al sampdoriano Schick passando per il francese del Manchester United Martial, possibile contropartita nell'operazione che porterebbe Perisic in Inghilterra. Senza dimenticare che già oggi nell'Inter ci sono Icardi, Eder, Gabigol e Biabiany, non tutti certi della permanenza ma di sicuro attaccanti puri difficilmente valorizzabili in un 4-2-3-1. Ecco perchè non si può escludere che la squadra che sta nascendo sarà molto legata alle evoluzioni di un mercato che porterà lo stesso Spalletti a rivedere alcune delle sue convinzioni e optare per un 4-3-3 con un incursore in meno e tanta qualità in attacco in più.
RADJA E VIDAL SOGNI DIFFICILI - Spalletti è il massimo esponente in Serie A del 4-2-3-1, un sistema di gioco fortemente imperniato sulla presenza di un giocatore capace di fare la differenza tra le linee avversarie e al contempo dare sostanza ed equilibrio al proprio centrocampo. Laddove una volta c'era il trequartista, oggi c'è l'incursore: da Perrotta a Nainggolan di strada ne è stata fatta molta, ma ad oggi all'Inter il tecnico di Certaldo non può ancora contare su un calciatore con queste caratteristiche. Perchè il primo si è ritirato da un pezzo, perchè il secondo assomiglia sempre più a un sogno proibito e perchè Arturo Vidal, l'alter-ego del belga, per il momento non viene lasciato libero dal Bayern Monaco.
IPOTESI 4-3-3 - Motivi in più per valutare un piano B e l'ipotesi di giocare in maniera differente rispetto alla Roma dell'ultimo anno e mezzo. Un indizio ce lo sta dando la tipologia di calciatori più recentemente accostati al club nerazzurro, dal laziale Keita al sampdoriano Schick passando per il francese del Manchester United Martial, possibile contropartita nell'operazione che porterebbe Perisic in Inghilterra. Senza dimenticare che già oggi nell'Inter ci sono Icardi, Eder, Gabigol e Biabiany, non tutti certi della permanenza ma di sicuro attaccanti puri difficilmente valorizzabili in un 4-2-3-1. Ecco perchè non si può escludere che la squadra che sta nascendo sarà molto legata alle evoluzioni di un mercato che porterà lo stesso Spalletti a rivedere alcune delle sue convinzioni e optare per un 4-3-3 con un incursore in meno e tanta qualità in attacco in più.