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    Dal Qatar a Ineos, l'ex Juve Blanc si specializza in sportwashing

    Dal Qatar a Ineos, l'ex Juve Blanc si specializza in sportwashing

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    La notizia si è diffusa nella tarda serata di ieri e è stata ripresa dai media di tutto il mondo a partire dalla mattina di oggi: Jean-Claude Blanc, ex amministratore delegato e presidente per una stagione della Juventus, lascia il Paris Saint Germain per andare a dirigere la galassia sportiva di Ineos, il colosso globale della chimica di cui è proprietario Jim Ratcliffe, l'uomo più ricco di Gran Bretagna.

    Nel nuovo ruolo Blanc si occuperà di gestire l'attività che il gruppo svolge nello sport d'alta competizione e in diverse discipline. Innanzitutto nel ciclismo, dove il team Ineos si è trasformato in un colosso dell'epoca recente. Poi nel calcio, dove il gruppo ha acquisito il Nizza nella Ligue 1 francese, il Losanna che milita nella Challenge League (Serie B) svizzera e il Racing Club Abidjan in Costa d'Avorio. Inoltre c'è da rimarcare la vasta attività di partnership. Ineos è sponsor della Mercedes in Formula 1 e dei team neozelandesi legati agli All Blacks nel rugby. Come Ineos Britannia ha partecipato da sfidante all'edizione 2021 dell'America's Cup di vela. E infine ha sponsorizzato il tentativo non ufficiale (riuscito, a Vienna nel 2019) di correre la maratona sotto il tempo di 2 ore da parte del keniano Eliud Kipchoge.

    Dunque, quella di Ineos è una vasta e variegata attività sportiva voluta dal patron Ratcliffe per motivi che molti hanno ritenuto di indicare legati a una manovra di sportwashing (come i lettori di Calciomercato.com hanno avuto modo di osservare tempo fa), cioè di uso dello sport a scopo di ripulire un'immagine controversa. E di ombre, sull'immagine di mister Ratcliffe e di Ineos, se ne riscontra più di una.

    Il miliardario britannico è stato infatti un convinto sostenitore della Brexit nei giorni in cui si andava verso il referendum che ha portato all'uscita del Regno Unito dai ranghi dell'Unione Europea. Una posizione politica che sarebbe anche legittima, se non fosse che successivamente egli stesso ha fatto la sua Brexit. Nel senso che dal 2020 ha trasferito la residenza fiscale nel Principato di Monaco. Quanto a Ineos, è al centro delle critiche da parte dei movimenti ambientalisti globali a causa dell'uso del fracking, una tecnica che consiste nell'estrarre risorse (petrolio o gas) dal sottosuolo per mezzo della “fratturazione”. Le conseguenze ambientali, oltreché per la stabilità idrogeologica, dell'uso di questa tecnica possono essere molto gravi. E ciò costituisce il motivo di critica da parte dei movimenti ambientalisti.

    In questo senso, se davvero lo scopo di Mister Ineos è quello di fare dello sport uno strumento di ripulitura dell'immagine, fin qui l'operazione non è stata particolarmente efficace. E magari sarà per questo che il miliardario britannico con residenza fiscale monegasca ha voluto con sé Blanc. Che, dal canto suo, di sportwashing se ne intende. Ha lavorato nel PSG sin dall'inizio della gestione qatariota, dunque ha maturato una certa competenza in materia.

    @Pippoevai

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