Dal Pino: 'Trasformiamo Lega Serie A in media company. Orari partite, serve flessibilità. Su diritti tv e Anastasi...'
Quanto manca come struttura e cultura generale dei club per fare il salto di qualità? La Lega era già in movimento, l'ad De Siervo viene dal mondo dei diritti tv e porta un bagaglio d'esperienze in questo settore. Sono entrate nuove figure nella Lega, siamo ancora in una fase di partenza. E' evidente che possano esserci modelli differenti che si coniugano in base alle decisioni e agli accordi che prenderemo sulla distribuzione dei contenuti. Per me è importante spostare il tema da nazionale a internazionale e quando si passa a parlare di broadcaster non solo tradizionali ma OTT si parla di contenuti diversi. Dovremo avere all'interno chi sa cosa vuol dire fare un progetto editoriale di successo.
Ripensare gli orari delle partite? E' uno dei temi sollevati da diversi presidenti e sarà oggetto di discussione. Io sono sensibile a questo tema perché dobbiamo pensare a chi guarda il nostro calcio non solo nel nostro Paese: abbiamo potenzialità gigantesche che non possiamo andare a sviluppare se non ragioniamo con questa flessibilità. E' un tema già oggi oggetto di discussione.
Diritti tv? Non voglio dare date, ora stiamo incontrando le parti, Sky, incontrerò anche Ibarra (presidente Sky Italia, ndr), Mediapro, Dazn... Ci sono due ipotesi di tempistica, su quelli nazionali entro il primo semestre se questi sono i termini in cui ci aspettiamo di chiudere qualcosa. Per quelli internazionali di vuole più tempo. Avrò incontri anche con Amazon e OTT che non hanno a che fare solo con l'Italia su potenziali diritti internazionali.
Quanto pensiamo di aumentare i ricavi? Sappiamo cosa prende la Liga da diritti internazionali, non so se e come saremo in grado di far crescere i ricavi internazionali ma stiamo già lavorando. Non c'è soluzione o ricetta, c'è più tempo su quelli internazionali, ci vuole più presenza della Lega di A, devi vendere e poi essere in giro per il mondo a portare leggende in campo, parlare con operatori. Sono tanti i potenziali partner con cui andare a parlare e sconvolgere il meccanismo attuale che è passivo, dove probabilmente si perdono delle opportunità. Se saremo in grado di raddoppiare, triplicare o meno dipenderà dalla nostra capacità di essere sul mercato, parlare con potenziali partner e far vivere la Serie A fuori dall'Italia. C'è già un percorso, dovremo implementarlo anche con passione, idee nuove e fatti.
Clima diverso rispetto alla Lega frammentata degli ultimi anni uno degli obiettivi del mandato? Lo è di sicuro. Per il mio modo di lavorare non penso neanche di lavorare in contesti che leggevo descritti. La ricerca del consenso e degli obiettivi comuni fa parte del mio modo di lavorare, non devo permettere che i lavori scivolino in territori in cui non devono.
Pronti a livello di infrastrutture? Ci sono società già avanti come infrastrutture, hanno già investito e altre che hanno progetti già avanti. Noi come Lega dovremo accompagnare virtuosamente questo percorso anche parlando con il Governo e le istituzioni finanziarie per progetti di ristrutturazione ove l'impresa privata non sia in grado di arrivare.
Pietro Anastasi? La Lega non può che unirsi al cordoglio e alle condoglianze alla famiglia di Anastasi. Per noi è un mito, ha contribuito come pochi al calcio italiano. Le polemiche per il mancato minuto di silenzio? Sono appena arrivato, non voglio soffermarmi su eventuali intoppi burocratici. In futuro su temi simili servirà un migliore coordinamento".