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    Dall'ex Milan Stefani al paratutto Perilli, ecco perché tutti tifavano Pordenone

    Dall'ex Milan Stefani al paratutto Perilli, ecco perché tutti tifavano Pordenone

    • Alessandro De Felice
    A un passo dalla storia. Pochi centimetri hanno diviso il Pordenone dal successo a San Siro contro l'Inter. Prima il palo di Magnaghi, poi la parata decisiva di Padelli su Parodi nella lotteria dei rigori. L'ex portiere del Torino porta l'Inter ai quarti e distrugge i sogni di gloria degli uomini di Leonardo Colucci e di tutti coloro che sognavano il passaggio del turno dei ramarri. Arrivata a Milano con oltre 4000 mila tifosi al seguito, la formazione friulana ha tenuto col fiato sospeso l'intero Paese, che sperava di poter vivere una favola sulla falsa riga di quelle ammirate in tv in FA Cup. 

    IL SOGNO SAN SIRO - Dalla Serie C alla 'Scala' del calcio. Lo straordinario lavoro dei Social Media Manager del Pordenone e le storie dei suoi calciatori hanno appassionato tifosi da ogni angolo d'Italia. Dal "Mai stati in B" al confronto tra Berrettoni e Icardi, passando per la rivincita di molti calciatori come Stefani, lo stesso Berrettoni e Burrai, di scena a San Siro dopo aver vissuto l'ebbrezza della Serie A e non essere riusciti a dimostrare di essere pronti per restarci.

    ARIA DI DERBY - Una delle storie più interessanti in casa Pordenone è proprio quella del suo capitano, Mirko Stefani. Cresciuto nel settore giovanile del Milan, viene gettato nella mischia a soli 19 anni e 3 mesi da Ancelotti nella sfida contro il Piacenza il 24 maggio 2003, a pochi giorni dalla finale di Champions League contro la Juventus. Un derby del cuore per Stefani, che condivide la fede rossonera con il suo compagno Simone Magnaghi: "Ricordo la prima volta a San Siro. Si giocava Milan-Sampdoria e a illuminare il Meazza c'era il trio formato da Kakà, Shevchenko e Inzaghi". Un'immagine indelebile nei ricordi dell'attaccante classe '93. Proprio Magnaghi sfiora il gol più importante della sua carriera contro i 'cugini' nerazzurri: al 31' il numero 27 va vicinissimo alla rete con una conclusione che sbatte sul palo dopo l'intervento decisivo di Padelli. 

    SARACINESCA - A San Siro, Perilli si traveste da Handanovic e para tutto. Il portiere del Pordenone sfodera una prestazione super e tiene accesa per oltre 120 minuti la speranza di passaggio del turno dei ramarri. Prima la parata su Karamoh, poi i rigori neutralizzati a Skriniar e Gagliardini. Una bella rivincita per l'estremo difensore romano. Scoperto dalla Lazio, non riesce a imporsi nel settore giovanile biancoceleste, prima di passare nelle cantere di Roma e Sassuolo. Perilli finisce prima in prestito alla Pro Patria e poi a titolo definitivo alla Reggiana, che dopo due stagioni lo cede la scorsa estate al Pordenone. L'ottima prestazione dell'estremo difensore nel palcoscenico di San Siro può regala una nuova chance nelle categorie più alte. 

    ESAME - Se il campo non ha premiato il Pordenone, la sfida di ieri sera ha segnato una tappa indimenticabile nella carriera dei calciatori di Colucci. Un intreccio di storie, speranze e rivincite che ha fatto sognare per 120 minuti i tifosi friuliani e non solo. Il Pordenone supera a pieni voti l'esame San Siro.

    @AleDeFelice24

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