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Dal dietrofront con Rangnick all'ultimo rinnovo: Milan-Pioli, le fasi di una storia vincente
'PIOLI IS ON FIRE' - La società, però, di rivoluzioni, alla fine, non ne ha fatte. Avanti con Pioli. E mai scelta fu più azzeccata. "Freed from desire" diventa "Pioli is on fire": prima la cantano i giocatori in pullman, poi uno stadio intero. Quel coro inizia come sottofondo e finisce per diventare una hit buona per ogni stagione. E qualche tempo dopo il remake della canzone arriverà anche all'orecchio di Bob Sinclair.
AL LAVORO - Pioli si è guadagnato la fiducia sul campo, in silenzio, senza alzare la voce. Sapeva che Ragnick era davvero a un passo, ma gli importava poco; studiava, pensava, sperimentava. Testa al presente, per scacciare le ombre del futuro. Con semplicità e umiltà ha conquistato tutti. Nel 2020-21 ha vinto le prime quattro partite - tra le quali il derby - roba che non succedeva dal 1995-96 con Capello. Chiude la stagione al secondo posto e il record di vittorie in trasferta (16).
LO SCUDETTO - Dopo sette anni senza musichetta è lui il primo allenatore a cantare 'The Champions'; in realtà il cammino in Europa non va un granché, ma in campionato sono sempre tra i primi posti a giocarsi lo scudetto. A metà febbraio mettono la freccia e scavalcano l'Inter vincendo contro la Sampdoria, sei successi nelle ultime sei partite. E scudetto fu. Primo trofeo in carriera per Pioli. Anzi, "Pioliisonfire". Così, tutto attaccato. Ancora, di nuovo. Sempre più forte.
FIDUCIA - Il rinnovo di oggi - QUI i dettagli - è la conseguenza di un lavoro basato su progettualità e intuizioni. Della società e dirigenza, che hanno deciso di dare piena fiducia a Pioli menttendogli a disposizione una squadra sempre più competitiva; e dell'allenatore, che con la sua calma è diventato davvero on fire. E Rangnick? "Non è il momento giusto per iniziare la collaborazione" aveva detto allora l'uomo di fiducia del tedesco. E forse è andata bene così.
@francGuerrieri