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Dal coronavirus alla Supercoppa, in mezza giornata Cuadrado ha cambiato la Juve
IL PERCORSO – La notizia che il colombiano sarebbe potuto essere della partita, in realtà rimbalzava già da un po'. Il motivo va ricercato nel fatto che sembrava mancare solo una seconda conferma strumentale, per quanto Cuadrado non abbia realmente mai sofferto alcun sintomo del coronavirus. Questo gli ha permesso di continuare ad allenarsi ad alti ritmi anche se a livello domestico, senza aver avuto alcun reale problema fisico in questa stagione, due settimane piene di riposo potrebbero quasi aver giovato al colombiano. Che infatti si è presentato in condizioni perfette al Mapei Stadium, disputando 95 minuti di quantità oltreché di qualità.
LA SVOLTA – E la sua sola presenza non ha lasciato dubbi ad Andrea Pirlo: se Cuadrado c'è, gioca. Anche a costo di sacrificare altri. Con lui in campo è stato Danilo a virare sulla fascia sinistra di difesa, per esempio. Con lui in campo è stato Federico Chiesa a essere dirottato sulla fascia sinistra per lasciare spazio alle sgroppate di Cuadrado sulla destra, soprattutto. Lo stesso Chiesa, non al meglio, è durato solo 45 minuti, per di più sottotono. Ma sulla destra ecco che Cuadrado ha fatto la differenza, giocando da regista aggiunto e creando costantemente situazioni di superiorità numerica in fase di possesso palla. Coronando una prestazione di altissimo livello con l'assist del raddoppio che ha sancito la fine della Supercoppa. La sua Supercoppa. E pensare che al mattino si era ancora svegliato a Torino con il timore di non poter giocare a Reggio Emilia.