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Dal Chelsea all'Inter, la rivoluzione di Conte: no a un nuovo Kanté, il piano per il centrocampo
RIVOLUZIONE - Il centrocampo tutto muscoli e intensità formato dal francese e da Matic nell'anno della conquista della Premier è solo un ricordo per Conte, che con i nerazzurri ha avviato un piano per rivoluzionare il centrocampo con un'impronta ben precisa: intensità sì, ma anche tanta qualità in palleggio. Non un caso se a mediani fisici come Vecino e Gagliardini sono stati aggiunti la scorsa estate il 'piccolo' Sensi e Barella, giocatori dinamici ma più votati al palleggio che alla rottura, e a gennaio Eriksen. Intrapresa una strada diversa, sulla quale tecnico e società hanno intenzione di proseguire con forza anche in vista della prossima stagione, in uscita e in entrata. Proprio Vecino e Gagliardini sono sulla lista dei possibili partenti, così come Borja Valero che andrà in scadenza di contratto, e i profili sulla lista di Ausilio e Marotta sono tutti distanti per caratteristiche da Kanté: da Sandro Tonali, grande obiettivo di Marotta per l'estate, a un profilo gradito come Manuel Locatelli fino a Gaetano Castrovilli, sogno mai del tutto sopito nonostante la ferma volontà della Fiorentina di trattenerlo. No ad un nuovo Kanté, l'Inter e Conte studiano un'altra via per il successo: giovani, italiani e di qualità, sarà questa la nuova benzina per i motori nerazzurri.