Dal Flamengo a pesi mondiali e filosofia: la curiosa storia di Julio Ferràz
Julio Ferràz, un talento, un grandissimo talento calcistico con un fisico strepitoso che a sedici anni aveva due grandi passioni: il calcio e le palestre a cielo aperto sulla spiaggia di Barra de Tijuca a Rio de Janeiro (foto loucosporpraia.com.br). Straordinariamente dotato nel controllo di palla e velocissimo, Julio aveva un futuro praticamente garantito nel calcio: “I primi provini furono buoni, mi dissero di stare calmo e di non strafare, di rispettare le gerarchie e sarei arrivato in prima squadra in pochi mesi – racconta oggi Julio, 36 anni, di quando era nelle leve giovanili del Flamengo – ma c’era qualcosa che non mi tornava. Non riuscivo a vedermi in una carriera agonistica nel calcio, non riuscivo ad accettare l’idea di tantissimi allenamenti, viaggi continui e così poco tempo per me. Quando ero al campo di allenamento mi mancava la palestra, la spiaggia, la mia compagnia di amici”.
E così, nonostante un'esperienza eccellente in prestito al Barcelona di Rio e un contratto da professionista già firmato con la squadra boliviana dell’Aurora, Julio ha scelto di cambiare tutto per concentrarsi solo su di sé. Studiando e continuando la sua vita di atleta da spiaggia, tra manubri, pesi, ripetute, addominali e stretching. Addio calcio: “Con il senno di poi non ho rimpianti – dice ancora Julio – non so cosa mi avrebbe dato il calcio ma lo studio, la palestra e il sollevamento pesi mi hanno reso quello che sono. E sono un uomo molto appagato ed estremamente felice”.
Julio è anche un ragazzo molto intelligente che ha studiato parecchio: filosofia, comunicazione, scienze sociali, psicologia. Ha scritto libri, tiene lezioni nelle università e racconta la sua passione per la pesistica intesa come lezione e interpretazione della vita stessa: ha vinto tanto, praticamente quasi tutto non solo nel sollevamento pesi tradizionale ma anche nel sollevamento pesi estremo… Powerlifting, alzate da terra, panca, deadlift… Julio si pone un obiettivo e lo raggiunge in modo scientifico: la sua asticella è in costante rialzo. In mezzo ci sono allenamenti, meditazione, alimentazione e una forza di volontà mostruosa: “Prima di avvicinarmi alla pesistica non avevo un buon rapporto con il mio corpo, diciamo che me ne preoccupavo appena, ma il sollevamento pesi ti costringe a metterti in sintonia con il tuo organismo, ad ascoltarne i bisogni e le urgenze”.
Il che lo ha fatto crescere anche come individuo: oggi è uno dei motivatori più richiesti in Brasile. In agosto sarà ai Mondiali che si terranno in Uruguay dove tenterà di incrementare il suo palmares che è impressionante: 45 titoli individuali, 12 di squadra, una trentina di titoli individuali nazionali, tre record mondiali. La sua agenda è piena: “Ho grande richiesta per i miei corsi motivazionali, un altro libro da scrivere e ovviamente i miei allenamenti quotidiani. Continuerò a fare powerlifting fino a 40 anni: poi cercherò qualcosa di diverso…”. Per il calcio sarà tardi: “Per il calcio non è mai tardi, mi piace giocarlo in spiaggia con gli amici: ho solo dovuto cambiare ruolo. Ora sto dietro… Magari allenerò”.