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Dai crack Dieng e Sulemana ai colpi del Milan del futuro, parte la Coppa d'Africa più 'contagiosa' di sempre
LA FORMULA – Le 24 nazionali partecipanti saranno divise in 6 gruppi da 4 ciascuno. Le prime due di ogni gruppo e le quattro migliori terze passeranno agli ottavi di finale. La prima partita si giocherà oggi, 9 gennaio, alle 17 italiane e vedrà il Camerun, nazione ospitante, impegnato contro il Burkina Faso. L’ultima, la finale, il 6 febbraio nella capitale Yaoundé.
LE POLEMICHE – Se n’è discusso tanto, forse troppo, di questa edizione della Coppa d’Africa. Si è chiesto a gran voce il rinvio, sono state fatte pressioni sula Fifa. La preoccupazione da parte dei club europei (che lasciavano intravedere anche i residui di un certo colonialismo nemmeno troppo represso) per le condizioni sanitarie in Camerun e in tutto il continente africano e, soprattutto, per i propri tesserati, non sono state assecondate. Alcuni hanno addirittura provato, senza riuscirci, di trattenere i propri giocatori, come il Watford con Sarr. Il calcio africano – con il neopresidente della Federcalcio ospitante, Samuel Eto’o in prima linea - chiedeva rispetto a gran voce, rispetto per un continente e un calcio che non possono essere più considerati di Serie B e alla fine lo ha ottenuto. La Coppa d’Africa si giocherà, ma la gestione dei controlli dei tamponi e della situazione epidemiologica continua e continuerà a far discutere. Intanto, nella giornata di ieri, Kalidou Koulibaly è risultato positivo.
GLI ‘ITALIANI’ – Sono ben 21 i giocatori della nostra Serie A che sono stati convocati. Le squadre più rappresentate sono Milan e Napoli, con 3 giocatori a testa: Kessie (Costa d’Avorio), Bennacer (Algeria) e Ballo-Touré (Senegal) per i rossoneri; Anguissa (Camerun), Koulibaly (Senegal) e Ounas (Algeria) per i partenopei. Poi ci sono Roma e Bologna, con due a testa: Diawara (Guinea) e Darboe (Gambia) per i giallorossi; Barrow (Gambia) e Mbaye (Senegal) per i rossoblù. Gli altri convocati sono il camerunese Hongla (Verona), gli ivoriani Akpa Akpro (Lazio), Traoré (Sassuolo) e Boga (Atalanta) i due gambiani, Omar ed Ebrima Colley (Sampdoria e Spezia), il maliano Lassana Coulibaly (Salernitana), il marocchino Amrabat (Fiorentina) i nigeriani Aina (Torino) ed Ebuehi (Venezia) e il senegalese Keita Baldé (Cagliari).
MALDINI-MASSARA-MONCADA AL LAVORO – Ormai la dirigenza del Milan ci ha abituato a prelevare giocatori sconosciuti, spesso di origini africane, dalla Ligue 1, visionati e studiati dalla efficacissima area scouting che fa capo a Geoffrey Moncada. Il più importante e di attualità è Abdou Diallo, del Psg. il 25enne senegalese, nato a Tours, in Francia, è una delle alternative a Botman, il cui acquisto si fa sempre più complicato. Mancino, veloce e forte fisicamente, può giocare all’occorrenza anche da terzino sinistro, come vice Theo Hernandez, se Ballo-Touré dovesse continuare a non convincere. L’unico ostacolo è economico: il Psg lo valuta 25 milioni di euro e lui ne guadagna 5,5 lordi all’anno. Più indietro nelle gerarchie, perché più giovane e meno pronto, è Saidou Sow, del Saint-Etienne. Il diciannovenne guineano si è preso la titolarità al centro della difesa biancoverde in questa stagione e ha trovato anche la via del gol per due volte. Gli occhi di Moncada saranno poi anche sul centrocampo, in cerca di mediani da comprare e far crescere, come fatto con Adli in estate. Il primo nome viene sempre dal Bordeaux ed è attuale compagno di reparto del futuro regista rossonero. Si tratta di Jean Onana, classe 2000 camerunese, lanciato quest’anno da Petkovic, in estate ha preso il posto di Basic nella rosa dei Girondins. Il secondo è Aguibou Camara ed è l’unico a non giocare in Ligue 1, anche lui, come Onana, passato dalle giovanili del Lille. Connazionale di Sow, ma di un anno più vecchio, Camara si è distinto in questi primi mesi di stagione con la maglia dell’Olympiacos, con cui ha segnato 5 gol e fornito 4 assist.
DUE CRACK DELLA LIGUE 1 – Il calcio africano, anche grazie al connubio che si è creato con quello francese, negli ultimi anni è garanzia di talento. Da Mané a Salah, da Mahrez a Hakimi, ormai la competizione per nazionali del continente africano ha iniziato a mettere insieme una concentrazione di top player importante. In questa edizione sono tantissimi anche i giovani pronti a mettersi in mostra, due in particolare hanno fatto faville nella prima parte di Ligue 1 e sono pronti a sfruttare, con la loro nazionali, quella che ormai sta diventando, soprattutto nella sua fase finale, una garanzia di visibilità. Kamaldeen Sulemana è arrivato a Rennes quest’estate da perfetto sconosciuto al grande pubblico. In realtà le sue partite con la maglia del Nordsjsaelland erano diventate appuntamento fisso per i talent scout di mezza Europa e quelli in divisa rouge et noire hanno anticipato tutti, portandolo in Bretagna per 9 milioni di euro. È ghanese ed è un attaccante centrale o ala destra. Il suo impatto col calcio francese è stato devastante, anche considerando l’età, 19 anni: 5 gol, 2 assist e tanti sprint, con cui sta trascinando il gruppo allenato da Genesio in piena lotta per la Champions. Bamba Dieng è invece senegalese e può giocare sia al centro dell’attacco che a sinistra me non ha i numeri del centravanti. Ha un anno in più del collega ed ha debuttato con la maglia del Marsiglia lo scorso 10 febbraio, in Coppa di Francia, segnando all’esordio. L’exploit è però arrivato all’inizio di questa stagione, con la doppietta che ha permesso ai ragazzi di Sampaoli di annientare il Monaco di Kovac. Dopo di quella ha segnato altri due gol e un assist in campionato, nessuno in Europa League.