Getty Images
Dai debiti delle società alla casa della compagna: tutte le accuse a Ferrero
Sono accuse pesanti e molto circostanziate quelle dei magistrati Sabina Calabretta e Rodolfo Sabelli e che hanno portato all'operazione della Guardia di Finanza nei confronti del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, della figlia Vanessa, del nipote Giorgio, della compagna Manuela Ramunni e dei manager Marco Valerio Guercini e Andrea Diamanti. Le ipotesi di reato sono di appropriazione indebita, truffa, emissione e utilizzo di fatture false, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. In sintesi, poco più di un milione di euro ricavati dalla cessione al West Ham di Obiang è stato distratto dalle casse del club per fini personali, attraverso un complesso meccanismo che coinvolgeva diverse società riconducibili allo stesso Ferrero.
SCATOLE CINESI - Tutto parte da un contratto siglato dalla Sampdoria con la Vici srl per la presunta ristrutturazione del centro sportivo di Bogliasco, un'operazione che da subito non ha convinto gli inquirenti, considerando che la società in questione, amministrata dalla figlia del numero uno blucerchiato, si occupa della gestione di 60 sale cinematografiche. Dalla Vici srl sono poi partiti 17 assegni per l'ammontare di 805.000 euro alla Livingston spa, la compagnia aerea di Ferrero fallita nel 2010 e debitrice della Farvem Real Estate srl, altra azienda di famiglia. La parte restante dei capitali distratti alla Samp sarebbero serviti per estinguere una cartella esattoriale da 102.000 euro e per finanziare un film prodotto dalla figlia Vanessa e dal nipote Giorgio.
L'APPARTAMENTO DELLA COMPAGNA - C'è infine un ultimo troncone dell'inchiesta, partita da alcune segnalazioni di Bankitalia sull'acquisto del circuito cinematografico di Vittorio Cecchi Gori. Ferrero è finito nel mirino per aver svolto da intermediario per conto di società gestite dalla figlia o a lui collegate, contro le quali poi venivano intentate cause fittizie con l'obiettivo di incassare somme forfettarie per non andare in giudizio. Precisamente, 500.000 euro divisi in 4 bonifici con identica data di saldo, utilizzati per pagare parte dell'appartamento della compagna. La Sampdoria si dice tranquilla circa il suo possibile coinvolgimento dopo l'apertura di un fascicolo da parte della Procura Federale, mentre Ferrero ha già subito il sequestro di conti e beni per un ammontare di 2,6 milioni di euro.
SCATOLE CINESI - Tutto parte da un contratto siglato dalla Sampdoria con la Vici srl per la presunta ristrutturazione del centro sportivo di Bogliasco, un'operazione che da subito non ha convinto gli inquirenti, considerando che la società in questione, amministrata dalla figlia del numero uno blucerchiato, si occupa della gestione di 60 sale cinematografiche. Dalla Vici srl sono poi partiti 17 assegni per l'ammontare di 805.000 euro alla Livingston spa, la compagnia aerea di Ferrero fallita nel 2010 e debitrice della Farvem Real Estate srl, altra azienda di famiglia. La parte restante dei capitali distratti alla Samp sarebbero serviti per estinguere una cartella esattoriale da 102.000 euro e per finanziare un film prodotto dalla figlia Vanessa e dal nipote Giorgio.
L'APPARTAMENTO DELLA COMPAGNA - C'è infine un ultimo troncone dell'inchiesta, partita da alcune segnalazioni di Bankitalia sull'acquisto del circuito cinematografico di Vittorio Cecchi Gori. Ferrero è finito nel mirino per aver svolto da intermediario per conto di società gestite dalla figlia o a lui collegate, contro le quali poi venivano intentate cause fittizie con l'obiettivo di incassare somme forfettarie per non andare in giudizio. Precisamente, 500.000 euro divisi in 4 bonifici con identica data di saldo, utilizzati per pagare parte dell'appartamento della compagna. La Sampdoria si dice tranquilla circa il suo possibile coinvolgimento dopo l'apertura di un fascicolo da parte della Procura Federale, mentre Ferrero ha già subito il sequestro di conti e beni per un ammontare di 2,6 milioni di euro.