AFP via Getty Images
Dai computer e gli Studi Orientali a Tokyo: Tita-Banti, la coppia d'oro della vela
Ruggero Tita, nato a Rovereto il 20 marzo 1992, laureato in ingegneria informatica all'Università di Trento, ha tentato tanti sport prima di arrivare alla vela: surf, kitesurf, snowkite a freeride, speedfly, paraglide, snowboard e ski freestyle. Poi, a 12, la svolta. Scopre la vela con l'Associazione Velica Trentina (ora fa parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle), la sua prima società, e da lì non si ferma più: a 13 anni è campione italiano nella classe Optimist, poi campione europeo Team Race e campione svizzero Open, il passaggio in classe 29er e poi 49er dove diventa pluricampione italiano e le tante vittorie nelle regate internazionali; nel 2915 la vittoria nella Olympic Week sul Lago di Garda e il titolo di campione europeo Youth Under 23 e l'argento mondiale. Fino ad arrivare ai Giochi di Rio 2016, dove ha gareggiato con Pietro Zuchetti nella classe 49er. Un vero e proprio golden boy, due volte consecutive velista dell'anno, nominato al premio Rolex Sailor of the Year e che ha anche lavorato con il Team Luna Rossa Prada Pirelli nella sfida per la 36esima America's Cup.
Non meno turbolento l'avvicinamento di Caterina Banti, nata a Roma il 13 giugno 1987. O meglio, il riavvicinamento. Prima volta in vela a 13 anni, ma non scatta la scintilla e da lì prova scherma, equitazione e danza. Ma soprattutto gli studi, perché Caterina è laureata con 110 e lode in Studi Orientali, con tesi in Islamistica ('Tajdid: uno strumento per concettualizzare rinnovamenti e riforme) e sa parlare più lingue, dall'arabo (imparato alla scuola perstranieri di Tunisi, l'Istituto Bourguiba) all'inglese, dal francese allo spagnolo e al turco. A 20 ci riprova, grazie al Circolo Canottieri Aniene, torna in barca con il fratello e questa volta è definitivo, gradualmente si specializza nel Nacra 17 che le regala gioie su gioie, soprattutto da quando nasce la coppia con Tita nel 2017.
I due si trovano subito, il feeling sul catamarano veloce è immediato e la coppia macina medaglie su medaglie. Un bronzo e un oro ai campionati Mondiali, due titoli Europei consecutivi, due ori, un argento e un bronzo in Coppa del Mondo e la vittoria dell'Olympic Test Event. Fino al dominio nelle acque di Enoshima, 50 km a sud-est di Tokyo, e a quell'oro che li consacra nella storia dello sport italiano. Tita e Banti fanno festa: "Siamo molto fieri di quello che abbiamo fatto, è stato un percorso lungo cinque anni durante i quali abbiamo conquistato molte vittorie ma siamo venuti qui per ottenere quella più importante". E con loro tutta l'Italia, che dopo Jacobs e Tamberi può celebrare un'altra medaglia da leggenda.