Dai 38 milioni a Tevez al 'no' di Felipe: Cina, i botti di mercato sono già finiti
LA STRETTA DEL GOVERNO - Tra le principali ragioni di questo cambio di questa brusca inversione di rotta c'è la "stretta" del governo cinese, che ha deciso di porre un limite agli investimenti all'estero sia per quanto riguarda l'acquisto di società che di calciatori. Il premier Xi Jinping, grande appassionato di calcio, vuole continuare a far crescere lo sport nel suo Paese, ma attraverso investimenti sui giovani che portino nel tempo alla creazione di talenti "fatti in casa". Con il grande obiettivo di far crescere il movimento per arrivare a organizzare il Mondiale, magari già nel 2026.
DA TEVEZ... A RAMOS - I 38 milioni di euro di ingaggio a stagione con cui lo Shanghai Shenhua ha convinto Tevez a gennaio sono lontani, così come i continui rilanci del Tianjin Quanjian di Fabio Cannavaro alla Fiorentina per Nikola Kalinic. In questa sessione - che per la Cina è quella del mercato di riparazione - il giocatore più pagato è stato Adrian Ramos, che il Chongqing Dangdai Lifan ha acquistato dal Borussia Dortmund per 15 milioni. Qualche super offerta non è mancata, come gli 80 milioni del "solito" Tianjin per Aubameyang, che però ha fin qui preferito rifiutare, così come ha fatto il Papu Gomez e anche Felipe Dal Bello, appena passato dall'Udinese alla Spal, che ha dichiarato di aver scelto la squadra neopromossa nonostante le tante proposte arrivategli dalla Cina, "andando oltre l'aspetto economico".