Dai 250 milioni di Neymar ai 45 di Schelotto: quando la clausola è monstre
SCHELOTTO & CO - Un esempio è sicuramente Ezequiel Schelotto, l’ex Inter che in molti ricorderanno per un gol nel derby contro il Milan nel 2013. Il “Levriero”, una volta svincolatosi dai nerazzurri, ha siglato un accordo con lo Sporting Lisbona in cui è inserita una clausola di ben 45 milioni di euro. La stessa clausola è stata inserita nel contratto del difensore ex Lazio Ciani. Il club portoghese è solito blindare i propri giocatori con clausole monstre: nel 2014 ha acquistato dal Dundee United lo scozzese classe 1995 Ryan Gauld, paragonato in patria a Messi, e ha inserito nel contratto una clausola di 60 milioni di euro. Il giovane, molto promettente, non ha avuto spazio in prima squadra e ora è in prestito al Vitoria Setubal. I casi nello Sporting Lisbona sono parecchi. Quello più eclatante probabilmente riguarda Junya Yanaka, giapponese classe 1987 acquistato nell’estate del 2014 dal Kashiwa Reysol per 750mila euro. Lo Sporting lo ha blindato con una clausola rescissoria di 60 milioni. Sì, avete capito bene: clausola super milionaria per uno sconosciuto che ora è tornato in prestito al Kashiwa Reysol, senza aver trovato fortuna in Portogallo.
DENILSON BATTE TUTTI - In cima alla lista, però, non può non esserci Denilson, ala sinistra di belle speranze cresciuto nel San Paolo. Il Mondiale francese del 1998 lo mette in vetrina, il Betis Siviglia lo acquista per 63 miliardi di lire, bruciando la concorrenza della Lazio di Cragnotti. E lo blinda: 750 miliardi di clausola (quasi 450 milioni di euro) e 12 anni di contratto! I 170 miliardi fissati dal Barcellona sul cartellino di Rivaldo, arrivato in Catalogna un anno prima, sembrano noccioline al confronto. Ma il campo racconterà tutt’altro: Rivaldo vincerà il Pallone d’oro e collezionerà titoli con il Barcellona, mentre Denilson retrocederà con il Betis e potrà gioire solo con la Seleçao, vincendo (da riserva) il Mondiale 2002.
CIFRE DA CAPOGIRO - L’ex Fiorentina Joaquin due estati fa è tornato a casa, al Betis Siviglia. E pensare che anni prima il club andaluso gli impediva di accettare la corte di club di mezza Europa per via di una clausola di 120 miliardi di lire presente nel contratto. Alla fine la spuntò il Valencia, che pagò 25 milioni di euro l’esterno spagnolo. È il 4 luglio 2011 quando il Barcellona annuncia che Andreu Fontàs, difensore classe 1989 cresciuto nel settore giovanile blaugrana, “si aggregherà alla prima squadra con una clausola rescissoria fissata a 30 milioni di euro”. La rottura del crociato anteriore destro nel gennaio del 2012 frena la crescita del ragazzo: il gioiellino del Barcellona passa da Maiorca prima di approdare al Celta Vigo. Restando in Spagna, l’Athletic Bilbao è solito inserire nei contratti dei propri giocatori clausole da capogiro: Mikel San José, difensore e all’occorrenza centrocampista classe 1989 ha inserita nel contratto una clausola di ben 40 milioni di euro. Può essere “giustificata” quella di 65 milioni di euro per Aymeric Laporte, difensore classe 1994 seguito dai più grandi club d’Europa, ma non si può dire lo stesso per quelle degli sconosciuti Yeray Alvarez, difensore classe 1995, e Mikel Vesga, centrocampista classe 1993. Entrambi i calciatori si sono legati al club basco fino al 2019 con una clausola rescissoria fissata a 30 milioni. Giocatori “normali” con clausole monstre: il calciomercato nel 2016 è anche questo.