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    Da Zidane ad Allegri, da Sarri a Conte: il valzer delle panchine cambia l'Europa

    Da Zidane ad Allegri, da Sarri a Conte: il valzer delle panchine cambia l'Europa

    • Andrea Sereni
    Giornate cariche di tensione, colme di aspettative, una miccia pronta ad esplodere. Serviva una scossa, una folata di vento che facesse cadere la prima carta. Ed è arrivata, puntuale, la settimana scorsa: dopo 22 anni Arsene Wenger ha salutato l’Arsenal. Un addio pesante, una panchina eccellente finalmente libera. Non sarà però l’unica. Nelle prossime settimane si definirà il futuro di tanti allenatori: un effetto domino che può sconvolgere gli equilibri e cambiare le gerarchie in giro per l’Europa e non solo.

    ESTERO - Il Bayern Monaco ha già scelto: dopo l’esonero di Ancelotti (sempre più vicino alla nazionale) e l’interregno di Heynckes, nella prossima stagione sulla panchina dei bavaresi siederà Niko Kovac. Il croato, attualmente all’Eintracht Francoforte, vanta un passato da giocatore nel Bayern. Uno dei motivi che hanno spinto la dirigenza a puntare su di lui dopo le esperienze, non esaltanti, con tecnici stranieri. In Francia il PSG non ha intenzione di continuare con Emery, dopo l’ennesima delusione europea. I parigini hanno scelto Thomas Tuchel, ex Borussia Dortmund, che sembra aver sbaragliato la concorrenza. In Premier League invece l’enigma panchine è ancora lontano dalla soluzione. L'Arsenal sta vagliando varie ipotesi: da Nagelsmann ai grandi ex Vieira e Arteta, passando per Allegri e Conte che, come vedremo, potrebbero tra due mesi essere liberi. Lo stesso Chelsea sta sondando il mercato: Conte è ai saluti e Luis Enrique, attualmente svincolato, sembra il più vicino. Occhio però a Leonardo Jardim che, con le giuste lusinghe, potrebbe tornare in corsa, e al solito Massimiliano Allegri. Ma ci torneremo. In Spagna l’onda anomala potrebbe travolgere anche Barcellona e Real Madrid. Valverde, nonostante la conquista di campionato e coppa del re, sarebbe deluso dal trattamento riservatogli dalla società e stanco per le continue critiche dei tifosi, la maggior parte piovutegli addosso dopo la clamorosa eliminazione europea con la Roma. L’ipotesi dimissioni non è da escludere, ed in quel caso i blaugrana sarebbero costretti a prendere il terzo allenatore in tre anni. In casa Real Madrid invece il futuro di Zidane è legato alla Champions League: il terzo trionfo consecutivo dovrebbe assicurare al francese un altro anno sulla panchina dei Blancos, in caso contrario le strade si potrebbero dividere. Non è però da escludere che lo stesso Zidane decida di lasciare seppur campione: troppe pressioni, malumore ingiustificato e una nuova esperienza all’orizzonte. Che potrebbe essere colorata di bianconero.

    SERIE A - Il Milan ha appena rinnovato il contratto a Gattuso, mentre Inter e Roma neanche un anno fa hanno scommesso su Spalletti e Di Francesco: sono così le due squadre che si stanno giocando il titolo a non avere certezze sul futuro dei loro attuali condottieri. Non è un mistero infatti che Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri potrebbero cambiar aria a fine campionato. In casa Juventus il clima è incandescente: dopo la sconfitta nello scontro diretto con il Napoli è venuto fuori un malumore tra i tifosi celato sempre più difficilmente nelle ultime settimane. La fine del sogno Champions, materiale tecnico di altissimo livello non sempre fatto rendere al meglio: il partito degli anti Allegri si sta infoltendo giorno dopo giorno. Il tecnico, che in quasi quattro anni ha vinto tre scudetti, tre Coppe Italia e una Supercoppa, ha su di se gli occhi di diverse squadre: se l’ipotesi PSG sembra sfumata, la pista inglese rimane caldissima. Arsenal e Chelsea pensano a lui, e lo stesso Real Madrid, qualora Zidane andasse via, potrebbe virare sull’ex Milan. Decisioni non ne sono state ancora prese, ma Marotta sta valutando le candidature per l’eventuale successione: Simone Inzaghi è il primo nella lista, ma se Zidane dovesse lasciare Madrid, la Juventus potrebbe fiondarsi su di lui. Sul fronte Napoli De Laurentiis invece ha bloccato ogni discorso sull’agognato rinnovo di Sarri: la priorità al momento è la corsa scudetto, la concentrazione deve essere rivolta solo al campo. Il destino della panchina azzurra passerà inevitabilmente dall’esito della sfida con la Juventus: un trionfo potrebbe spingere il gruppo a continuare insieme, garantendo quella continuità al progetto tecnico che Sarri chiede a gran voce. Un secondo posto potrebbe invece significare rivoluzione, sia nella rosa che in panchina. L’ex Empoli fa gola a tanti club in giro per l’Europa, tra cui il Monaco e il solito Chelsea. Appena cadrà la prossima carta, a catena potrebbero venir giù tutte le altre. Manca poco, sempre meno: al termine della stagione, a bocce ferme, a traguardi raggiunti o meno, avrà inizio un’estate bollente.

    @andreasereni90

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