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Da Veretout e Under al caso Dzeko: come può cambiare il mercato della Roma dopo il ko di Zaniolo
C'è un mercato per la Roma che prosegue, indipendentemente dagli accadimenti, e uno che potrebbe essere pesantemente influenzato dal secondo grave incidente al ginocchio occorso a Nicolò Zaniolo. Resta l'assoluta necessità di fare cassa laddove possibile, ma soprattutto di abbattere un monte stipendi fattosi insostenibile con i recenti risultati sportivi - la mancata qualificazione alla Champions League per la seconda stagione di fila - e il dissesto economico lasciato in eredità dalla gestione Pallotta.
SERVE SFOLTIRE - Il nuovo patron Dan Friedkin ha urgente bisogno di abbattere dei costi e ha affidato il mandato al CEO Guido Fienga di trovare una sistemazione per diversi componenti della rosa giallorossa. Dopo Kolarov e Schick, ceduti rispettivamente a Inter e Bayer Leverkusen, restano sul taccuino dei sacrificabili anche i vari Olsen, Fazio, Santon, Juan Jesus, Florenzi, Coric, Perotti, Diawara, Pastore, Under e Kluivert, che messi assieme pesano per oltre 60 milioni di euro sulle casse della Roma. Oltre a portare benefici sui conti del club della Roma nel prossimo bilancio, i loro addii creerebbero le premesse per l'arrivo di quelle pedina richieste da Fonseca per completare l'organico, dal ritorno di Smalling a un nuovo esterno destro e finendo col vice Dzeko.
VERETOUT E UNDER, CAMBIA TUTTO? - Ma la nuova rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro di Zaniolo e il susseguente stop di almeno 6 mesi può indirizzare in maniera diversa le strategie di rafforzamento della Roma, che si ritrova per diverso tempo senza una risorsa troppo preziosa a livello tecnico e carismatico. In tal senso, sarebbe quanto mai delittuoso cedere alla corte del Napoli per Jordan Veretout, elemento imprescindibile e insostituibile del centrocampo: il muro eretto nelle scorse settimane di fronte alle insistenze di De Laurentiis potrebbe essere ulteriormente elevato. Con gli azzurri, resta in ballo poi la vicenda Under e lo scambio con Milik, non andato in porto fino ad oggi a causa delle eccessive pretese da parte del Napoli a livello di conguaglio economico. La versatilità tattica del turco e la possibilità di schierarlo come uno dei due trequartisti alle spalle della punta potrebbe anche suggerire delle riflessioni sul suo futuro.
IL CASO DZEKO - Merita un ragionamento a parte il discorso relativo al futuro di Edin Dzeko. Il capitano giallorosso continua a mantenere un atteggiamento attendista a fronte delle notizie sull'interesse sempre più conclamato dell'Inter (in caso di partenza di Lautaro Martinez) e soprattutto della nuova Juventus di Pirlo. Il calciatore bosniaco non sta premendo affatto per essere ceduto, ma è conscio delle difficoltà economiche della Roma e del desiderio di "liberarsi" dei suoi quasi 30 milioni di euro lordi di ingaggio per le prossime due stagioni. Un suo addio imporrebbe l'obbligo di trovare un calciatore in grado di non farlo rimpiangere sotto l'aspetto tecnico, missione tutt'altro che semplice e attualmente collegata alla possibilità di sbloccare l'operazione Milik. Perché c'è un mercato che prosegue, al netto degli accadimenti, anche di un contrattempo serio come l'infortunio di Zaniolo.
SERVE SFOLTIRE - Il nuovo patron Dan Friedkin ha urgente bisogno di abbattere dei costi e ha affidato il mandato al CEO Guido Fienga di trovare una sistemazione per diversi componenti della rosa giallorossa. Dopo Kolarov e Schick, ceduti rispettivamente a Inter e Bayer Leverkusen, restano sul taccuino dei sacrificabili anche i vari Olsen, Fazio, Santon, Juan Jesus, Florenzi, Coric, Perotti, Diawara, Pastore, Under e Kluivert, che messi assieme pesano per oltre 60 milioni di euro sulle casse della Roma. Oltre a portare benefici sui conti del club della Roma nel prossimo bilancio, i loro addii creerebbero le premesse per l'arrivo di quelle pedina richieste da Fonseca per completare l'organico, dal ritorno di Smalling a un nuovo esterno destro e finendo col vice Dzeko.
VERETOUT E UNDER, CAMBIA TUTTO? - Ma la nuova rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro di Zaniolo e il susseguente stop di almeno 6 mesi può indirizzare in maniera diversa le strategie di rafforzamento della Roma, che si ritrova per diverso tempo senza una risorsa troppo preziosa a livello tecnico e carismatico. In tal senso, sarebbe quanto mai delittuoso cedere alla corte del Napoli per Jordan Veretout, elemento imprescindibile e insostituibile del centrocampo: il muro eretto nelle scorse settimane di fronte alle insistenze di De Laurentiis potrebbe essere ulteriormente elevato. Con gli azzurri, resta in ballo poi la vicenda Under e lo scambio con Milik, non andato in porto fino ad oggi a causa delle eccessive pretese da parte del Napoli a livello di conguaglio economico. La versatilità tattica del turco e la possibilità di schierarlo come uno dei due trequartisti alle spalle della punta potrebbe anche suggerire delle riflessioni sul suo futuro.
IL CASO DZEKO - Merita un ragionamento a parte il discorso relativo al futuro di Edin Dzeko. Il capitano giallorosso continua a mantenere un atteggiamento attendista a fronte delle notizie sull'interesse sempre più conclamato dell'Inter (in caso di partenza di Lautaro Martinez) e soprattutto della nuova Juventus di Pirlo. Il calciatore bosniaco non sta premendo affatto per essere ceduto, ma è conscio delle difficoltà economiche della Roma e del desiderio di "liberarsi" dei suoi quasi 30 milioni di euro lordi di ingaggio per le prossime due stagioni. Un suo addio imporrebbe l'obbligo di trovare un calciatore in grado di non farlo rimpiangere sotto l'aspetto tecnico, missione tutt'altro che semplice e attualmente collegata alla possibilità di sbloccare l'operazione Milik. Perché c'è un mercato che prosegue, al netto degli accadimenti, anche di un contrattempo serio come l'infortunio di Zaniolo.