Thuram-Milan, 23 giugno

Si rinnova anche sul mercato il testa a testa tra Milan e Inter. I due club si fiondano sul parametro zero del Borussia Monchengladbach. I rossoneri paiono in vantaggio, provano l’all-in ma a spuntarla è Marotta. Il figlio di Lilian, che già era stato vicino ai nerazzurri, si fa convincere dal progetto di Inzaghi e boccia quello di Pioli che pure aveva cercato di convincerlo telefonicamente.

Kamada-Milan, 10 luglio

Altro parametro zero dalla Germania, altro braccio di ferro sul mercato. Il giapponese si libera dall’Eintracht Francoforte e Maldini è deciso a puntare su di lui. L’affare è chiuso, il giocatore deve solo arrivare per le visite mediche poi, prima problemi burocratici degli agenti, quindi l’imponderabile. L’allontanamento dell’ex capitano crea un limbo in cui il centrocampista resta fino al 4 agosto. Niente Milan, niente Napoli, niente Roma, Daichi è un nuovo giocatore della Lazio.

Lukaku-Inter-Juve, 15 luglio

La telenovela dell’estate. A metà luglio diventa ormai chiaro: la storia d’amore tra l’Inter e il belga è finita. Romelu si è promesso alla Juve e si nega ai suoi ex compagni di squadra. Parte una lunghissima trattativa tra Chelsea e Juve ma lo scambio con Vlahovic non decolla. Valutazioni troppo diverse, ne approfitta la Roma che ufficializza il suo arrivo in prestito il 31 agosto

Berardi-Juve, 3 agosto

Presentazione ufficiale del Sassuolo, il capitano e la bandiera dei neroverdi a domanda, risponde: ‘Non so se ci sarò nella prossima stagione’. Da lì un braccio di ferro tra giocatore e club con il mancino che non si allena, non scende in campo nelle prime 3 gare ufficiali e cerca di forzare il suo passaggio alla Juve. I due club non trovano però un accordo: l’offerta dei bianconeri non convince Carnevali e Berardi resta, ancora una volta, al Sassuolo.

Moises Caicedo-Liverpool, 11 agosto

L’ecuadoriano lascia il Brighton che si è accordato col Liverpool per venderlo a 127 milioni di euro. Caicedo però non ci sta: ha dato la sua parola al Chelsea e non vuole tirarsi indietro. Tre giorni dopo arriva nella rosa di Pochettino per 133 milioni. L’ultima parola insomma nel mercato è sempre del calciatore.

Samardzic-Inter, 16 agosto

Accordo trovato tra Inter e Udinese, Fabbian pronto a fare il percorso inverso ma qualcosa va storto. Dopo essersi anche sottoposto alle visite mediche, salta il banco: l’entourage di Samardzic avanza nuove pretese e la dirigenza nerazzurra va su tutte le furie. Niente trasferimento e una sequela di giorni di ricostruzioni e versioni differenti che però non cambiano la sostanza: Lazar resta a Udine.

Piotr Zielinski-Al-Ahli, 16 agosto

Una scelta di vita controcorrente. Quando il suo passaggio in Arabia Saudita pareva cosa fatta, il polacco cambia idea. Fondamentale il confronto con la sua famiglia e i messaggi social della moglie del centrocampista: dopo uno Scudetto e l’amore incondizionato dei tifosi napoletani, non ci sono offerte milionarie che tengano

Zapata-Roma, 21 agosto

Visite mediche prenotate, il colombiano deve solo sbarcare a Roma per firmare coi giallorossi. Anche in questo caso però l’affare naufraga. Di chi la colpa? Dopo l’infortunio di Touré, l’Atalanta si raffredda e Gasp non può più fare a meno del suo bomber, anche se poi dirà di non aver posto veti alla sua cessione. Dieci giorni dopo la Roma prende Lukaku.

Gabri Veiga-Napoli, 24 agosto

Un lungo corteggiamento durato gran parte dell’estate sfumato in poche ore. Dopo il no di Zielinski, l’Al-Ahli va a prendersi quello che il Napoli aveva individuato come sostituto. Il centrocampista spagnolo, classe 2002, è l’emblema di un mercato ormai cambiato: non solo i giocatori in declino accettano l’Arabia Saudita. Al Napoli resta un pugno di mosche e la sensazione di aver perso un campioncino.

Alessandro Buongiorno-Atalanta, 31 agosto

Il capitano del Torino pronto a lasciare i granata per passare all’Atalanta in una maxi operazione. Il difensore acconsente poi chiede tempo per riflettere, i nerazzurri si spazientiscono e l’affare salta. Solo l’ultimo caso in ordine cronologico di un’estate bollente.