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Da Suso a Biglia, il Milan non sa vendere: così non 'si vince mai'
CHE ERRORE - Il Milan in estate è ripartito, per l'ennesima volta, con una dirigenza rinnovata, con una nuova guida, con un nuovo progetto tecnico e tattico, ma non ha fatto quello che si doveva fare: piazza pulita. Complici le difficoltà oggettive sul mercato, tra limiti d'investimento legati al rispetto del fair play finanziario e ingaggi pesanti che rendono difficili le cessioni, buona parte della squadra che ha giocato il derby è figlia delle scelte passate. Un recente passato, che ha portato più delusioni che gioie. Dal punto di vista dei risultati (si salva la Supercoppa 2016) e del gioco, il grande assente anche questa sera.
CAMBIARE, ORA - Il Milan ha giocato e perso il derby con Ricardo Rodriguez, Calhanoglu, Suso, Biglia, Musacchio, Conti e Kessie, quasi tutti giocatori al centro di voci di mercato, che Boban e Maldini hanno provato o pensato di piazzare in estate, senza riuscirci. Giocatori che non hanno fatto la differenza in passato e che in questo inizio di stagione hanno dimostrato di non poterla fare. Il Milan non ha più tempo, ha bisogno di rinnovarsi, da subito. Dando spazio agli ultimi arrivati, Bennacer, Theo e Leao, che hanno dimostrato di meritare continuità, e pianificando con cura il mercato di gennaio. Che deve passare dall'addio di chi, al Milan, non vince mai.